Il provvedimento
Abruzzo e 4 altre regioni in zona arancione, slitta a domani la decisione sulle zone rosse
Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana diventeranno regioni a zona arancione da mercoledì 11 novembre. È l’annuncio che arriva via Twitter dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
“Il ministro Speranza mi ha anticipato poco fa l’esito della riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo, insieme ad altre quattro Regioni – Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì”, ha scritto Marsilio sul social network.
Il ministro @robersperanza mi ha anticipato esito riunione che ha stabilito il passaggio dell’#Abruzzo – insieme a Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella #zonaarancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare avranno decorrenza da mercoledì.
— Marco Marsilio (@marcomarsilio) November 9, 2020
Quanto alle zone rosse, si attenderà la giornata di domani per decidere se la Campania compirà un “doppio salto” in avanti passando da gialla a rossa: una giornata che, come riportano la agenzie, sarà dedicata interamente alla situazione campana.
LA REAZIONE DI TOTI – Il governatore della Liguria Giovanni Toti, dopo aver appreso dal ministro Roberto Speranza che la sua regione passerà da mercoledì da zona gialla ad arancione, ha sottolineato che “pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il governo e prendere atto di questa decisione”. “Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere”, ha scritto Toti su Facebook.
La #Liguria da mercoledì 11 novembre diventerà zona arancione per i prossimi 14 giorni. Me lo ha appena comunicato il ministro Speranza.#Covid19
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— Giovanni Toti (@GiovanniToti) November 9, 2020
COME FUNZIONANO GLI SPOSTAMENTI – Col nuovo decreto è stato stabilito lo stop agli spostamenti tra Regioni ‘arancioni’ e rosse’, se non per motivi di lavoro, salute e comprovata urgenza, mentre sono permessi gli spostamenti tra Regioni ‘gialle’, quelle in cui il rischio è più basso. I cittadini delle zone a rischio moderato (zone gialle) possono uscire insomma dalla propria Regione, purché le Regioni confinanti non siano considerate a rischio alto o massimo.
Inoltre è consentito il transito in una Regione in zona ‘rossa’ per recarsi in una ‘gialla’. Nel testo approvato dal premier Conte si legge che “il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”.
ZONE ROSSE (Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta) – Sono vietati gli spostamenti dalla Regione in entrata e in uscita, e anche quelli all’interno del territorio, salvo comprovate esigenze lavorative, di salute o legate all’accompagnamento dei figli a scuola. Servirà in questo caso il modulo per l’autocertificazione. Per andare in una Regione in fascia gialla è possibile attraversare una Regione in fascia rossa. “Il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”. Se invece si è residenti in una Regione in fascia rossa non è possibile uscire dal proprio Comune, salvo che per “comprovate esigenze di lavoro, studio, salute”.
ZONE ARANCIONI (Puglia, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Toscana, Liguria, Umbria) – Non ci si potrà spostare tra comuni nelle zone arancioni. “È vietato – si legge nel testo – ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”. In questo caso è necessaria l’autocertificazione. Se si tratta di un’urgenza non si deve indicare il nominativo della persona da cui si va per motivi di privacy.
ZONA GIALLA (Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna e Veneto) – Non ci sono invece disposizioni specifiche sulle visite ai congiunti. In assenza di specifiche restano valide le indicazioni del precedente dpcm, almeno per quanto riguarda le zone gialle: è fortemente raccomandato di non ricevere in casa persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Resta la raccomandazione di uscire solo se strettamente necessario anche nelle zone gialle.
Nella zona gialla infatti sussiste il coprifuoco: “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute – si legge nel dpcm – È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
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