Un infarto. Domenico Biscardi, 53 anni, è stato stroncato da un malore nella sua abitazione a San Nicola la Strada, comune in provincia di Caserta, nelle prime ore di mercoledì 12 gennaio. Conosciuto come “dottor” Mimmo, anche se non era iscritto ad alcun albo professionale, l’uomo era diventato nel tempo uno dei punti di riferimento della galassia no vax con pseudo ricerche che non hanno trovato alcun riscontro nella comunità scientifica.

I funerali sono stati celebrati nella mattinata di giovedì 13 gennaio nella chiesa di Santa Maria degli Angeli nel comune casertano. Poche persone (in città non sono stati affissi manifesti funebri) e zero mascherine. Nonostante questo, ovvero nonostante l’assenza totale di una indagine sul decesso (non è stata richiesta l’autopsia dopo le valutazioni del medico di base), la colonia dei negazionisti del covid grida al complotto. Da ore sui social si susseguono tesi raccapriccianti, relative alla possibile uccisione di Biscardi. Ipotesi che ovviamente non trovano alcun riscontro ma che vengono portate avanti anche da riferimenti istituzionali come la senatrice no vax Bianca Laura Granato (gruppo Misto dopo un passato nel Movimento 5 Stelle).

Impressionanti le sue parole in un video pubblicato il 12 gennaio all’ora di pranzo: “Sono sconvolta del decesso del dottore Biscardi, tutti coloro che si oppongono a questi farmaci e che parlano con un minimo di cognizione di causa poi… lui era pronto a fare una denuncia alla Corte Europea, adesso giovanissimo lo trovano morto in casa. Qualcuno crede ancora a queste coincidenze? Io francamente no“.

Una morte per cause naturali che non rassegna e appaga la compagine no vax secondo cui il “dottor Mimmo” aveva scoperto cosa c’era nei vaccini. Presentato come genetista e farmacologo, nei giorni scorsi aveva pubblicato un breve video, inferiore ai due minuti, nel quale rivolgendosi a una non meglio precisata “Giulia” diceva di avere la prova definitiva, grazie a studi effettuati con uno “scienziato” di Madrid, che nell’essiccato del vaccino anticovid erano contenuti nano dispositivi di tecnologia sconosciuta (anche micro-trasmettitori). Una ‘scoperta’ che si era detto pronto a portarla alla Corte Suprema Europea per depositare una denuncia formale. “Qui finisce tutto, a fine gennaio finisce tutto, sarà una nuova Norimberga. Scoppia la guerra perché le case farmaceutiche non vorranno accettare questa cosa e dovranno pagare miliardi di euro di risarcimento. E ci saranno tanti morti. Questi qua sono l’interfaccia con il 5 G. Ci metto la faccia Giulia e se devo morire voglio morire da eroe. E’ finita Giulia, con questo abbiamo vinto. Napoli-Madrid, la vittoria di un mondo”.

Sulla morte di Biscardi è intervenuta anche Nunzia “Nandra” Schillirò, la poliziotta no vax sospesa per le sue dichiarazioni contro il governo durante la manifestazione No Green pass a Piazza San Giovanni a Roma lo scorso ottobre. “Mi sembra il minimo spendere due parole per il dottor Domenico Biscardi, che ci ha appena lasciato. In molti – scrive sui social – avrete ascoltato quello che pare essere il suo ultimo messaggio audio. Non continuate a farmi domande a cui non so rispondere. Saranno accertate le cause della morte e poi, se del caso, ci saranno delle indagini. Sono sconvolta quanto voi perché, pur non essendo un medico e non potendo valutare le affermazioni del Dottore, avevo ascoltato le sue posizioni, che avevano contribuito, insieme a quelle opposte o concordanti di tanti altri esperti del settore, a fare in modo che io potessi formarmi una mia personale opinione. Questo è il motivo per cui sempre ringrazierò tutti coloro che hanno il coraggio di esprimere le proprie tesi, qualunque esse siano. Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia del dottor Biscardi e a tutti coloro che lo hanno amato. Che la Verità, qualunque essa sia, possa venire alla luce e donare pace al dottor Biscardi e a tutti noi”.

Il profilo di Domenico Biscardi: dalla cura Di Bella all’Africa

Stando a quanto riporta il portale “Come Don Chisciotte”, Biscardi era laureato in farmacia, ricercatore indipendente (non aveva alcun titolo né pubblicazioni all’attivo) che sale alla ribalta delle cronache quando nei primi anni Duemila, spacciandosi per medico, inizia a somministrare la cura Di Bella a svariati pazienti in una clinica di Caserta fino al 2005, quando viene scoperto e arrestato per riciclaggio e associazione a delinquere.

Poi si traferisce in Africa, sull’isola di Sal, a Capoverde, dove – guadagnata la cittadinanza grazie al matrimonio con una donna locale – fonda un’associazione e continua a esercitare la professione medica e il metodo Di Bella, riuscendo persino a ingannare la giornalista Gioia Locati che nel 2012 gli fa un’intervista molto discussa in cui egli afferma di essere discepolo di Giuseppe Di Bella ed esser riuscito a curare i melanomi con lo iodopovidone. A Capoverde inizia a praticare anche le staminali, e quando nel 2014 la fondazione Di Bella si dissocia da lui, inizia a vendere una cura contro gli effetti delle scie chimiche.


 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.