Paolo Salvaggio aveva un permesso per uscire due ore alla mattina. È stato raggiunto da uno scooter e freddato in strada, all’altezza di via della Costituzione a Buccinasco, comune a pochi chilometri da Milano. L’omicidio del 60enne stamattina. Sul posto, a soccorrere l’uomo in arresto circolatorio, l’elisoccorso, l’ambulanza e i carabinieri che indagano sul delitto.
Salvaggio è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Rozzano, dov’è morto un paio di ore dopo. Pregiudicato, era agli arresti domiciliari per droga. Era stato coinvolto in diverse operazioni in passato. Era considerato un broker del narcotraffico nel milanese e quindi vicino ai clan del Montenegro, a loro volta vicini a quelli colombiani. Aveva contatti con boss della ‘ndrangheta e della Sacra Corona Unita.
Quella parte di provincia milanese è considerata storicamente territorio dei clan della ‘Ndrangheta calabrese. Buccinasco è considerato territorio della cosca Barbaro-Papalia di Platì. Secondo quanto ricostruito da Il Corriere della Sera la vittima del brutale raid in strada sarebbe stata legata alla cosca Barbaro-Papalia e al clan pugliese Magrini.
Salvaggio era stato coinvolto nel 2013 nell’operazione Parco Sud. Dopo l’arresto poteva uscire la mattina dalle 10:00 alle 12:00. Era in bicicletta quando è stato raggiunto da uno scooter T Max nero. Un colpo alla spalla, uno alla testa e un altro al volto. Due esplosi in corsa e un terzo a bruciapelo quando la vittima era già a terra.
L’esecuzione che sembra assumere tutti i tratti di un’operazione criminale e interna alle logiche delle cosche criminali, all’incrocio tra via della Costituzione e via Rodolfo Morandi. A bordo dello scooter dal quale sono stati esplosi i colpi pare viaggiassero due persone. All’Humanitas di Rozzano Salvaggio era arrivato in arresto cardiocircolatorio.
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