Schiaffo all’Iran da parte di Israele che mette la firma su un attacco avvenuto a Damasco, in Siria, nelle vicinanze dell’ambasciata di Teheran. Il ministro della Difesa siriano parla di “molti morti e feriti” nel corso del bombardamento che ha interessato un edificio di proprietà dell’ambasciata iraniana. Sarebbero almeno otto le vittime stando a quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani che ha sede nel Regno Unito.

Attacco a Damasco, ucciso comandante guardie rivoluzionarie

Tra loro anche Mohammad Reza Zahedi (nella foto), comandante della Forza Qods in Siria e Libano. Media iraniani sostengono che Zahedi sia uno dei massimi comandanti del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche.

Secondo al Jazeera, che cita media siriani, l’edificio bombardato è la residenza dell’ambasciatore iraniano, che si trova nelle vicinanze all’ambasciata dell’Iran. Sempre per Al Jazeera, che cita media iraniani, l’ambasciatore iraniano Hossein Akbar e la sua famiglia non sono rimasti feriti a seguito dell’attacco. L’agenzia siriana Sana sostiene che il raid, che ha distrutto l’edificio, ha provocato “la morte e il ferimento delle persone all’interno”.

L’Iran fa sapere, attraverso l’ambasciatore a Damasco, che “la risposta di Teheran sarà dura” dopo l’attacco israeliano che ha ucciso almeno otto persone fra cui Mohammad Reza Zahed, alto comandante dei Pasdaran. Il diplomatico ha poi aggiunto che “dopo aver rimosso le macerie del palazzo distrutto dal raid sarà reso noto il numero esatto delle vittime”. Secondo il direttore dell’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale israeliano Tamir Hyman, l’omicidio di Mohammad Reza Zahed è quello “più importante compiuto dopo quello del generale Soleimani” ucciso dagli Stati Uniti in Iraq nel gennaio 2020 con un attacco di droni.

Guerra in Medio Oriente: i tre fronti di Israele

Un attacco che rende ancora più incandescente la tensione in Medio Oriente con l’esercito israeliano impegnato su tre fronti: gli attacchi in Siria, nel sud del Libano contro Hezbollah e all’interno della Striscia di Gaza dove da settimane sono in corso appelli per evitare una possibile carneficina a Rafah. Secondo la Cnn, gli Stati Uniti offriranno a Israele “alternative” alla pianificata offensiva su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in occasione dell’incontro in video collegamento in programma oggi, primo aprile.

La delegazione statunitense sarà guidata dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ma alla riunione parteciperà anche il segretario di Stato Antony Blinken. Per la parte israeliana ci saranno invece il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e il ministro degli Affari strategici Ron Dermer. All’incontro, che dovrebbe durare due ore, prenderanno anche parte ufficiali delle Forze di difesa israeliane (Idf) e dei servizi d’intelligence dello Stato ebraico.

Attacco vicino l’ospedale di Al-Shifa: “Centinaia di morti”

Scontri intensi anche intorno all’ospedale di Al-Shifa a Gaza City. Hamas (la cui attendibilità è minima) riferisce che le forze israeliane hanno ucciso 400 palestinesi nel corso di un attacco avvenuto intorno all’ospedale. Tra le vittime una dottoressa e il figlio, anche lui medico. La struttura sanitaria sarebbe al momento seriamente compromessa. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha pubblicato un post su X con la foto della facciata dell’ospedale di Al-Shifa a Gaza, gravemente danneggiato dopo l’attacco delle forze israeliane. “L’ospedale di Al-Shifa questa mattina a Gaza, dopo la fine dell’ultimo assedio israeliano. Ripeto: gli ospedali devono essere rispettati e protetti; non devono essere usati come campi di battaglia” commenta.

 

 

Redazione

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