News
Il green pass non piace al popolo della rete

Il presidente francese Macron ha inaugurato la stagione del green pass obbligatorio ed il Governo Italiano si sente la coscienza più libera.
Il green pass è l’attestazione di immunità dai vaccini, ma anche di immunità periodica sancita da un tampone effettuato nelle ultime 48 ore. Le polemiche principali sono riferite sia al trattamento dei dati personali, sia al campo di applicazione che oggi prevede una ipotesi di oggettività sia nei ristoranti sia nelle palestre sia nei cinema. Prevalentemente nei luoghi al chiuso. Altre polemiche tecnologiche sul controllo e sulle falsificazioni, già scoperte in giro per la rete.
Il data journalist, Livio Varriale, ha preso in esame un campione di 46.530 tweet postati dal primo al 20 luglio contenenti le parole ‘green pass’ e greenpass analizzandone il sentiment per comprendere lo stato d’animo degli italiani sul tema.
“Il green pass al popolo di Twitter non piace – esordisce il giornalista – Premesso che il nocciolo della polemica è iniziato su per giù il 13 luglio mentre prima si discuteva in forma molto blanda. La bocciatura dei commenti è stata del 55 per cento circa contro il 31 dei positivi con una fetta di commenti neutri del 13%“.
Se si fa l’analisi incrociata dei tweet che contengono anche delle seconde parole chiave, il risultato non cambia se non nelle proporzioni di fiducia che gli italiani mostrano nei confronti dei politici. Secondo la Ricerca, il caso di Macron, Francia, Francese e Francesi ha rappresentato 2.882 commenti alzando la quota dei commenti negativi al 60 per cento riducendo di molto quella dei commenti neutri al 13%. “E’ stata una notizia con una discussione molto divisiva, questo perché ha destabilizzato l’opinione pubblica abituata alla concezione di scelta non obbligata del vaccinarsi”.
Ed è proprio la questione dei vaccinati che fa invece crescere la positività del pubblico. I tweet contenenti le parole vaccino, vaccini, vaccinato, vaccinati, vaccinata, spostano l’asta dei positivi al 38 per cento circa, ben 7 punti rispetto alla media totale ed ha riguardato un campione di 6.450 tweets analizzati. “Chiaro che in questo caso si rivendica non solo la responsabilità civile nel vaccinarsi, ma anche il fatto che chi si vaccina non può non essere munito di un lascia passare maggiore nella socialità quotidiana” afferma Varriale.
Come ne esce il governo da questa situazione? Non bene, ma in media con il dissenso 31% di commenti positivi, 58 negativi con una soglia minima del 10% su 1.771 tweets contententi le parole chiave draghi, speranza, governo, ministro, ministri o ministero. Il dato che invece scende è su Salvini e Meloni “nei tweets citati il gradimento del pubblico scende sotto al 27% mentre il tasso di negatività arriva al 60“.
© Riproduzione riservata