Abbiamo convissuto qualche anno con Grillo e il suo Movimento 5 Stelle. Ora c’è Zelensky e il suo movimento che è alla testa dell’Ucraina aggredita dalla Russia. Ma c’è una bella differenza: quello dei 5 stelle è un movimento pacifico, quello di Zelensky è belligerante. Il presidente ucraino è aggredito e può dire ciò che vuole, se uno si azzarda a dire che certe cose sono esagerate viene visto male. Auguriamo a Zelensky di avere tutto l’aiuto del Signore per vincere la sua guerra, che però non è la nostra.

Noi non vogliamo partecipare alla guerra mondiale perché ci chiama Zelensky. Gli ipocriti dicono: “Noi non partecipiamo, vi diamo le armi così vi uccidete tra voi“. Io non la penso così perché non sono d’accordo. Che muoiano le persone, per cui chiunque le uccida, non va bene. Zelensky ieri ha detto al Parlamento italiano questa cosa incredibile dell’Ucraina cancello per l’Europa.

Io guarderei più al Mediterraneo. La Russia è già entrata in Libia con grandi forze, in Siria con i sommergibili atomici (tra l’altro chiamata da americani ed europei contro l’Isis e il terrorismo).
I russi si sono impadroniti da anni del Mediterraneo, quello che dice Zelensky va bene per gli aiuti economici e umanitari ma non militari.

Attenzione, mentre il presidente ucraino ha fatto un discorso sentimentale, si è trovato difronte un premier ultra combattente, Mario Draghi, che mi ha stupito. Il premier ha attaccato Putin e ha detto che manderà aiuti e armi. Oggi, però, un convoglio pieno di aiuti è stato fermato, ma mandando anche armi questo è il rischio. Noi in guerra non ci siamo ancora e non ci vorremmo entrare. Noi vogliamo una tregua, una pace, forse differente da quello che pensano gli americani. Zelensky è un fratello che è nei guai, ma tra appoggiarlo e finire in guerra ce ne passa. Viviamo in pace dalla seconda guerra mondiale a oggi e vorremmo restare in questa pace come dice la Costituzione.

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Direttore editoriale di Riformista.Tv e TgCom