Tra i temi più scottanti per la ripartenza del Paese, accanto alla scuola, c’è sicuramente quello dell‘Università e della Ricerca. Abbiamo assistito sul web e sui social a centinaia di ragazzi che hanno con seguito la laurea attraverso la modalità online. Nonostante qualche difficoltà iniziale anche gli esami e le lezioni da remoto sembrano procedere, sebbene molti studenti vivono ancora una fase di confusione. Questo potrebbe causare l’abbandono da parte di molti alunni e un drastico calo delle iscrizioni. A parlarne è il ministro per la Ricerca e l’Università Gaetano Manfredi, il quale teme che, tra gli effetti economici negativi causati dalla pandemia di coronavirus, ci possa essere un netto calo degli iscritti nelle università italiane, come già accaduto durante la crisi economica del 2008.

“L’università rischia il crollo degli studenti. Temiamo che il 20% abbandoni i corsi”, spiega Manfredi in un’intervista a La Stampa, “Questa crisi ci ha insegnato che abbiamo bisogno di più competenza, ricerca, scienza. Il rischio di un calo di immatricolazioni sarebbe un pessimo segnale per la ripartenza del Paese. Stiamo pensando di introdurre misure di sostegno economico per gli studenti”. Manfredi tiene a ricordare che durante la crisi economica che ha travolto la nostra penisola nel 2008, le immatricolazioni calarono del 20%, e solo quest’anno “eravamo riusciti a tornare a livelli pre-crisi”. Per evitare che si ripeta un simile scenario, sono allo studio una serie di possibilità tra cui, dice il ministro, l’introduzione di possibili misure economiche rivolte agli studenti. Con l’annuncio di Giuseppe Conte in merito all’imminente apertura della cosiddetta Fase 2, ogni settore è al vaglio su vari piani di lavoro per consentire una ripresa al meglio delle proprie capacità. Anche l’ambito dell’Università e della Ricerca è già lanciata verso la prossima fase, come spiega Manfredi: “la preparazione della Fase 2 ci ha tolto il sonno, ma siamo pronti”.

Una delle soluzioni allo studio è l’allargamento della “no tax area”, la misura che permette agli studenti con redditi bassi di non pagare le tasse universitarie. A tal proposito Manfredi afferma che sta lavorando per consentire “l’esonero delle tasse per molte più famiglie. In futuro un mix di lezioni classiche e a distanza”. Inoltre, “dopo il 4 di maggio riprenderanno a pieno regime le attività di ricerca negli atenei e negli enti pubblici. Daremo la possibilità di svolgere attività individuali in laboratori, biblioteche e strutture per tirocini. Proseguirà, invece, la didattica a distanza fino a luglio. Per gli esami lasceremo la possibilità agli atenei di prevedere la presenza fisica dello studente, a patto che si rispettino le prescrizioni di sicurezza”, conclude.

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