“C’era un turismo delle bombe atomiche" ricorda Bono
Atomic city, il rock degli U2 con il singolo “nucleare”
C’è stato un tempo in cui Las Vegas era un po’ il cimitero degli elefanti del rock. Molti soldi, gioco d’azzardo, luci e star system, sembrava il luogo ideale per gli ultimi colpi dei grandi a fine carriera. Quello tra la musica e la capitale del Nevada è una storia cominciata con il grande Elvis che si trasferì musicalmente lì per più di vent’anni. Oggi però Vegas si rilancia come la nuova frontiera dell’entertainment live. Con la nascita di The Sphere inaugurata nella notte tra venerdì e sabato con un grande concerto degli U2 con effetti speciali mai visti altrove, semplicemente inimmaginabili. Il primo di una “residenza” che tratterrà in città quella che è probabilmente ancora la più grande band planetaria almeno per i prossimi tre mesi, attraendo facoltosi fan da ogni angolo del pianeta per uno show senza precedenti.
The Sphere infatti è un perfetto incrocio tra arte e tecnologia e sembra un pianeta caduto nel deserto. Ci sono voluti quattro anni e oltre due milioni di dollari di investimento per costruire la venue più avveniristica del mondo: una sfera, appunto, interamente ricoperta di led ad altissima definizione su tutti i 55000 metri quadrati di superficie, all’interno e all’esterno, alta 112 metri e larga 157, capace di offrire esperienze multisensoriali e immersive, di circondare di immagini e musica ognuno dei quasi 20 mila spettatori e di trasportarli in un’altra dimensione. Un monumento al futuro. Chi meglio degli U2 per inaugurarla? Se c’è una rock band che ha sempre saputo puntare sull’innovazione, cavalcare la tecnologia per trasformarla in esperienza artistica, sono proprio i ragazzi di Dublino. E lo fanno per celebrare gli oltre 30 anni passati dall’uscita di “Achtung baby!”, uno dei loro album più acclamati a cui seguì quello “Zoo tv tour” che per l’epoca era già una rivoluzione tecnologica. Come se non bastasse, nell’anno del trionfo di “Oppenheimer” di Nolan gli U2 celebrano questa nuova avventura con il lancio di un nuovo singolo inedito “Atomic city” dedicato proprio a Las Vegas e lanciato da un video che fotografa una performance live a sorpresa su Fremont Street (e anche questo è un deja-vu, perché proprio lì girarono l’iconico video clip di “I still haven’t found what i’m looking for”). La canzone celebra Las Vegas come luogo di libertà che accoglie e abbraccia tutti, dove si può ancora sognare. Ma la ricorda come città atomica perché proprio nel Nevada test site all’epoca della guerra fredda, negli anni 50 si concentrano esperimenti per armi nucleari.
“C’era un turismo delle bombe atomiche – ricorda Bono – Venite a vedere le nuvole a forma di fungo. Le esplosioni atomiche erano un’attrazione tanto grande quanto il gioco d’azzardo all’epoca.” Ma “Atomic City” non parla solo del passato, ma fotografa una vera svolta degli U2 dal punto di vista del loro impegno sociale, politico, ambientalista. Da sempre in prima linea – dalla lotta alla povertà e alla malnutrizione all’impegno con Apple contro la diffusione dell’HIV – trent’anni fa Bono e soci erano scesi in campo al fianco di Greenpeace contro il nucleare. Oggi, in coerenza con l’impegno contro il climate change e per la sostenibilità, scelgono invece di sostenere il nucleare pulito e le nuove frontiere della ricerca sulla fusione. Bono e The Edge hanno parlato con proprio prima del loro debutto a Las Vegas, dicendo ai loro fan che ora non c’è più nulla da temere. Anzi, per Bono l’energia nucleare è la risposta alla crisi climatica: “Tutta la paura e il terrore legati all’atomo e al suo uso come arma di distruzione di massa potrebbero essere indizi su come uscire dalla crisi climatica. Fusione invece di fissione. E anche la fissione, che è l’energia nucleare tradizionale, sta diventando più sicura e intelligente. Quindi il verso ‘Sole atomico per tutti’ si riferisce a questo. Stiamo usando il concetto di ‘Città Atomica’ in senso ironico. In realtà, non dividendo l’atomo ma utilizzandolo, si ottiene un’energia illimitata”.
“We betting on a future that’s long”, canta ancora Bono nel nuovo inedito: scommettiamo su un lungo futuro. Che detto a Vegas, in questi tempi incerti, suona appunto come una scommessa. Ma a giudicare dalla forma smagliante in cui – seppur privi di Larry Mullen jr – Bono, The Edge e Adam Clayton si sono presentati ai fan accorsi a The Sphere, c’è da credere che i bookmakers gli daranno fiducia.
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