Che bello avere a che fare con le parole dei filosofi! Un vero privilegio. Edgar Morin, uno dei pensatori più brillanti dell’era contemporanea, ci ha fatto riflettere sul valore della negoziazione. Una pratica importantissima nella storia e nella contemporaneità. Abbiamo intervistato Morin per il mensile di Telos A&S PRIMOPIANOSCALAc e abbiamo trovato le sue parole estremamente attuali, immediatamente applicabili alla realtà odierna. Leggi qui.
In un’intervista di Repubblica sulla crisi in Ucraina, l’ex direttore della Cia James Woolsey parla esattamente di negoziazione: “Putin si è cacciato in un vicolo cieco, però noi dobbiamo aiutarlo a venirne fuori. Per riuscirci servono due cose: primo, l’alleanza occidentale deve restare molto unita nel minacciare le conseguenze più dure possibili in caso di invasione; secondo, possiamo offrire una soluzione che gli consenta di salvare la faccia, senza chiudere ufficialmente la porta all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, ma rinviandolo a tempo indeterminato” (15 febbraio 2022). Dalle parole di Woolsey emerge un concetto fondamentale alla base della negoziazione: il rispetto per la controparte, alla quale deve essere sempre lasciata la possibilità di uscire dalla trattativa con onore.
Ritrovo questo principio nelle parole di Morin, che introduce il concetto del barbaro. È semplice: fino a quando consideriamo l’altro inferiore, è impossibile una negoziazione che porti a un risultato utile: “Il vero dialogo è quando si riconosce la stessa dignità nell’altro”. È una verità a volte dura da mandare giù. Ci sono personaggi che difficilmente riusciamo a non considerare barbari ma, se vogliamo negoziare, dobbiamo farlo alla pari. Questo non vuol dire farsi risucchiare dagli avvitamenti del nichilismo o del relativismo, ma cercare di ottenere un risultato pratico, che può nascere solo dal dialogo. E chi dice che la filosofia non serve a niente perché è lontana dalla vita di tutti i giorni sbaglia di grosso.
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