Da qualche anno le interviste ai sindaci sono diventate la specialità del foglio mensile PRIMOPIANOSCALAc, pubblicato da Telos A&S. Abbiamo dato voce a moltissimi tra loro, dal sindaco di Lima in Perù, alle sindache di Reno in Nevada e di Sydney in Australia, passando per il primo cittadino di Vienna. Non sono mancati i sindaci italiani di grandi e piccoli Comuni, da Milano, Torino, Palermo, Bari, fino a Cerignale e San Lazzaro di Savena. Possiamo dire di avere attivato un osservatorio sul lavoro del primo cittadino, che è la vera scuola della politica.
Il sindaco di piccole e grandi realtà ha a che fare con un universo di problemi e di opportunità, che deve saper gestire e cogliere, cercando di collegarle con le politiche nazionali. Lo conferma il primo cittadino di Terni, che abbiamo intervistato questo mese. Leonardo Latini ricorda che “il compito dei sindaci e degli amministratori locali dovrebbe essere anche, anzi forse soprattutto, di rappresentare le esigenze dei territori verso i livelli superiori dell’Amministrazione Pubblica. Dovere dei Governi e degli enti sovraordinati deve essere però quello di ascoltare gli amministratori locali e di far tesoro dei loro consigli e delle loro esigenze, perché il collegamento tra lo Stato centrale e i territori è fondamentale. […] soprattutto sotto il profilo della ripartizione delle risorse che dovrebbe ispirarsi ai principi di una sussidiarietà vera”. E aggiunge che il Presidente del Consiglio dovrebbe essere chiamato il “Sindaco dei Sindaci”, proprio per sottolineare la necessità di una continua interazione tra le due funzioni. Leggi l’intervista.
Tuttavia, malgrado l’importanza strategica di questo ruolo, la carriera del sindaco sta attraversando una crisi delle vocazioni, tanto che i partiti faticano a trovare i candidati. Tra i problemi, gli stipendi troppo bassi, soprattutto se commisurati con la mole di responsabilità che il ruolo impone, e il rischio di condanne penali per fatti che il sindaco non è sempre in grado controllare ed evitare. Ha colpito tutti l’avviso di garanzia alla prima cittadina di Crema Stefania Bonaldi, “responsabile” dello schiacciamento della manina di un bambino nella porta tagliafuoco di un asilo. Così come ha fatto riflettere la condanna a un anno e sei mesi di Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo a Torino del giugno 2017.
Episodi che hanno portato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro a sottoscrivere un appello al Parlamento per la revisione del Tuel, il Testo Unico degli Enti Locali. “Prima o poi qualcuno dovrà rispondere quando l’Italia resterà un Paese senza sindaci”. La provocazione del presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani porta la lobbista che è in me a fare una considerazione estrema, ma neanche troppo: rischiamo di svuotare la più grande scuola italiana della politica per colpa di una porta tagliafuoco.
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