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Io voto Gianni Morandi!

Giornalista
Io voto Gianni Morandi!

In questi giorni si è acceso un dibattito che per me non ha senso di esistere attorno all’ultima intervista di Gianni Morandi al Corriere della Sera, nella quale il cantautore bolognese si è lasciato andare, tra una risposta e l’altra, a considerazioni politiche.

 

A far discutere non è tanto la scelta di votare il Partito democratico (quella sì che sarebbe discutibile) quanto piuttosto la scelta di dichiarare apertamente la propria intenzione di voto. Già, perché in Italia si tende ancora a ragionare a compartimenti stagni. Della serie, è bene che “il cantante pensi a cantare e il presentatore televisivo si limiti a condurre”, almeno così direbbe il pubblico politicamente corretto del Festival di Sanremo. Come se l’artista non fosse anche un soggetto pensante, prima ancora che un cittadino elettore.

Ecco, dunque, che difronte a un’opinione pubblica che fa sempre più spesso muro a chi rende pubblica la propria opinione, chi è mediaticamente esposto preferisce non esporre le sue idee. Specialmente quelle politiche, dato che nulla è più divisivo oggigiorno della politica.

Pertanto, l’artista si auto censura. E lo fa per non sollevare polemiche, creare malcontenti, deludere – con il rischio di perdere – una parte di fan che potrebbe non rispecchiarsi nel suo credo politico. Anche qui, come se l’ascoltatore o il telespettatore non fossero essere senzienti in grado di discernere il talento dall’ideologia.

Paradossale non è vero? Non era l’articolo 33 della Costituzione italiana ad affermare con efficace semplicità che “l’arte e la scienza sono libere?”.

Per essere liberi, però, ci vuole coraggio. E tu caro Gianni, al netto dei tuoi quasi 80 anni, ne hai da vendere.

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