Unisci una scappatella ad un finale con ricatto e gogna mediatica e si hanno tutti gli ingredienti di questa telenovelas in salsa ministeriale che ha investito il fedifrago Sangiuliano e la sua bella, la napoletana Maria Rosaria Boccia. Al netto delle posizioni e dei talenti professionali, è la classica vicenda della porta accanto dove il marito giura alla sua giovane amante “che si sta separando” e la ammalia con esperienze straordinarie e promesse che poi, finito il fuoco, non riesce più a mantenere.
Oppure viene richiamato all’ovile, ricorda che effettivamente “non si stava separando” e che forse quel fresco amore tanto amore non è e non è neppure meglio della solita minestra, riscaldata ma pur sempre rassicurante. E così fa dietrofront, l’amante si arrabbia e gli giura, questa volta per davvero, vendetta (svelando dunque le reali intenzioni di una giovane donna non tanto dal cuore spezzato ma dalle aspettative carrieristiche infrante).
Che brutta e solita storia da film all’italiana degli anni settanta: la tresca, il piccante, il pentimento. Nel mentre la gogna pubblica si auto eleva a giudice e moralizza l’accaduto “vergogna!” – strepita, prima di tornare alle proprie private miserie e nascosti sotterfugi. Ha già scordato tra l’altro altre performance di nomi illustri che, nel richiamo alla presunta ricattabilità, ci erano finiti con tutte le scarpe fra i risolini generali.
Qui (ad oggi così pare) il Ministro Sangiuliano si è sfilato un attimo prima che fosse troppo tardi, prima cioè che debolezze private diventassero pratica pubblica copiosa e irrevocabile. A crederci veramente, che sia stata paura, morale o convenienza, bisognerebbe tributargli un plauso anche se la rettitudine, tanto più se tardiva, si sa, non fa empatia o non certo come una bella bassezza consumata fino in fondo ad appagare gli istinti comuni e poi rimessa alla clemenza solidale generale.
Quella ha l’appeal del sesso e potere. Questo, invece, sa di ripensamento che svela una doppia fragilità che viene attaccata, forse anche di più e peggio, rispetto a precedenti storici ben più piccanti. Si tranquillizzi il Ministro, l’estate sta finendo e si porterà via con sé anche il gossip da ombrellone. In attesa della prossime mirabolanti avventure.
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