INTERVISTA A MATTIA ANGELERI, COORDINATORE DEL CENTRO STUDI 20e30
Oltre 5.000 istanze programmatiche formulate dai giovani elettori e raccolte sotto un unico hashtag nel corso della campagna elettorale per le politiche di settembre 2022. Più di 200 partecipanti sparsi su tutto il territorio nazionale coinvolti in modo attivo nel progetto. Sono questi i numeri di 20e30, un’organizzazione indipendente e apartitica costituita da under 30 e under 40 allo scopo di portare all’attenzione dei decisori pubblici il punto di vista dei giovani sulle politiche di governo che li riguardano in prima persona. Ma chi sono questi giovani?
Siamo per lo più dottorandi, accademici e giovani professionisti, ma anche studenti o semplici appassionati di politica. Svolgiamo un’attività di monitoraggio sulle attività dei nostri decisori pubblici, al fine di adottare politiche sostenibili ed efficaci nel medio-lungo periodo per le future generazioni promuovendo processi di mobilitazione civica e partecipazione. Siamo mossi, infatti, da un’unica grande convinzione: non c’è futuro per un Paese che non pensa a chi questo futuro dovrà viverlo.
In altre parole, non c’è futuro per un Paese che non guarda ai giovani.
Esattamente, e lo dimostra il continuo aumento del numero di ventenni e trentenni che scelgono di fuggire all’estero o di spostarsi comunque dai propri luoghi di residenza, a causa degli elevati livelli di sfiducia nei confronti della classe dirigente. Secondo il Sondaggio SWG per Italian Tech datato agosto 2022, il 43% dei giovani nella fascia compresa tra i 18 e i 35 anni d’età non ha fiducia nei rappresentanti politici e non vede il voto come un valido strumento di cambiamento. L’astensionismo giovanile alle politiche di settembre 2022 è stato del 37% e il 90% di chi si è recato alle urne è stato spinto da mero senso civico. Un quadro assai deludente.
Come può 20e30 dare un contributo in tal senso?
Quale organizzazione super partes, 20e30 non ha l’obbligo di rincorrere il consenso elettorale e non segue le ciclicità della chiamata alle urne. Può quindi permettersi quello che oggi ormai è il lusso di fornire spunti di riflessione per riforme in grado di prevedere e progettare, persino a fronte di necessarie rinunce nel breve termine, un futuro solido, duraturo e scalabile per gli adulti di domani.
Non a caso, l’associazione nasce nel mezzo di una campagna elettorale molto accesa.
Sì, e il fatto che in poche ore dal lancio dell’iniziativa l’hashtag #20e30 sui social media sia divenuto virale ha dato prova del grande bisogno espresso dai giovani affinché le proprie istanze ed esigenze siano accolte e ascoltate. Oggi siamo costituiti come un’Associazione di Promozione Sociale e agiamo in tutta Italia, siamo più di 200 partecipanti.
Ed è giunto il momento di farsi conoscere.
Nei prossimi giorni presenteremo un report dal titolo “Le Richieste dei giovani alla politica: Stato dell’arte dopo i primi 6 mesi di Legislatura” di oltre 100 pagine, per illustrare che esistono forme alternative di partecipazione alla vita politica, non incentrate sul mero consenso elettorale ma sulla programmaticità e volontà di operare concretamente per garantire un futuro sostenibile a due generazioni, quella dei 20enni e quella dei 30enni.
Di cosa tratta il report?
Il report analizza, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, i più ricorrenti tra i temi emersi nelle istanze raccolte durante la campagna elettorale come l’istruzione e il capitale umano, il lavoro e le politiche sociali, la disoccupazione giovanile. E ancora, ambiente, energia e transizione digitale. Diritti civili e sociali. Senza dimenticare l’universo del welfare e fisco, con il caro affitti e la regolamentazione del mercato immobiliare.
Cosa emerge dal vostro studio?
Con la nostra prima attività abbiamo dimostrato che esiste oggi un mondo silente, di politica sommersa e lontana, fatta da giovani, non adeguatamente rappresentati, che si interessano all’attualità attraverso forme non convenzionali. Un mondo che non va perso ma coinvolto e reso partecipe, laddove si voglia avere una democrazia in grado di essere aperta e pronta al progresso. Il nostro intento è ereggere un ponte tra la politica e questo mondo, costruire un vero e proprio sistema Paese attrattivo e sfidante per i giovani, per mantenere i loro “talenti” in Italia e fare in modo che diventino i padri e le madri del domani con entusiasmo e senza paura.
Quali i prossimi passi?
Vogliamo trasmettere il messaggio che affianco alla protesta può esserci la proposta. In quest’ottica rimane pertanto aperta la più totale disponibilità da parte nostra nel partecipare a confronti e sedere a tavoli di lavoro a ogni livello e con ogni forza politica intenzionata a incrementare il benessere del Paese.
Volete diventare un partito?
Crediamo che un sistema democratico sano abbia al centro della propria vita i partiti, le istituzioni, nonché la società civile che dovrebbe vigilare sull’operato della classe politica e avanzare nuove idee. Noi facciamo parte della società civile.
© Riproduzione riservata
