Tecnologia
Click to Pray, l’app per pregare online con il Papa
Bastano pochi clik per scaricare l’app e pregare online con Papa Francesco. Si chiama ‘Click to Pray’ ed è stata lanciata dal pontefice durante l’Angelus, quando ha afferrato il suo IPad e ha creato il suo account davanti a migliaia di fedeli accorsi. Si tratta di un’iniziativa della piattaforma ufficiale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Il sito è www.clicktopray.org ed è in sei lingue (spagnolo, inglese, italiano, francese, portoghese e tedesco). Al suo interno c’è il profilo personale del Pontefice nel quale saranno inserite le sue intenzioni e le richieste di preghiera per la Chiesa.
L’app è online già da un anno ma da poco è disponibile anche in italiano. Sono già 900mila le persone di 210 Paesi diversi che la usano. Sviluppata in lingua portoghese, l’applicazione, ideata dalla “Rete mondiale di preghiera del Papa” e dal Meg (Movimento eucaristico giovanile), è ormai tradotta in spagnolo, francese, inglese e tedesco. Le intenzioni mensili del Papa e le intenzioni dei fedeli iscritti all’App si uniscono e l’utente, ricevendo le notifiche sullo smartphone, si può collegare a una rete mondiale di persone che pregano e fanno pregare per le loro necessità. “La preghiera è come l’amore, agisce sempre”, ha specificato padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della “Rete mondiale di preghiera del Papa” e del Meg, durante la presentazione a Roma.

“A gennaio Francesco ha chiesto di pregare per la libertà religiosa, a febbraio contro la corruzione e nel mese di marzo l’intenzione è rivolta al discernimento spirituale – ha proseguito il religioso gesuita – Abbiamo voluto questa App affinché sia una piccola finestra sul mondo, aiuti a uscire dall’indifferenza e possa creare una vera cultura dell’incontro”. Aperta ai credenti e a tutte le persone di diverse religioni, Click to pray è “l’evoluzione di quell’invito evangelico ‘Venite e vedete'”, ha sottolineato il gesuita Alessandro Piazzesi, direttore nazionale della “Rete mondiale di preghiera del Papa”. “A duemila anni di distanza dalla fondazione della Chiesa, questa App può essere definita, grazie alle notifiche, la forma moderna del suono delle campane che richiama ognuno di noi alla preghiera. È destinata a tutti, specialmente ai più giovani”. Capita che Click to pray sia usata dai ragazzi per mostrare ai loro nonni come si utilizzano le App nello smartphone. Anche questo diverso impiego dell’App può aiutare, perché rappresenta il valore della testimonianza.
“In visita al Papa, Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook – ha raccontato Juan della Torre, fondatore della Machi Comunicazione per le buone cause, che ha curato l’ideazione e la messa in utilizzo del- l’App – si è congratulato con lui per l’uso dei social, e in particolare per la gestione dei suoi tre canali Twitter, the Pope Video e Click to Pray. Ogni giorno aumentano gli utenti di questa App che ha permesso la condivisione in Rete della preghiera”. “Nel mondo digitale, dove c’è anche il male, dobbiamo avere la preoccupazione di partecipare alla ricerca del bene: Click to Pray è un’App che concretizza l’incontro con Dio nel web”, ha aggiunto padre Federico Lombardi, già direttore della Sala Stampa vaticana.
Dopo la versione italiana, Click to pray sarà prossimamente anche in cinese e in autunno verrà proposta la versione vietnamita. La piattaforma Click to pray è disponibile sia per Android e sia per iOS in modo che le persone, ovunque si trovino, possano unire le loro preghiere con quelle del Papa in modo facile e veloce ogni giorno.
© Riproduzione riservata




