La sentenza
Crollo dei calcinacci alla Galleria Umberto, 5 condanne per la morte di Salvatore Giordano
Cinque condanne e una assoluzione. Si è concluso così il processo nei confronti dei sei imputati chiamati a rispondere della morte di Salvatore Giordano, studente 14enne di Marano di Napoli che il 5 luglio del 2014 venne colpito e ucciso da un grosso frammento di un fregio staccatosi dalla Galleria Umberto I di Napoli.
Come riporta l’Ansa, le condanne del giudice monocratico di Napoli Barbara Mendia hanno riguardato gli amministratori dei condomini risultati coinvolti nella tragedia e due dipendenti comunali.
Du anni di reclusione Giovanni Spagnuolo (dirigente comunale) mentre a Franco Annunziata (tecnico comunale) il giudice ha comminato la pena di un anno e due mesi. L’amministratore Mariano Bruno è stato condannato a due anni, così come Elio Notarbartolo, mentre un anno e due mesi sono stati inflitti a Marco Fresa. Unico assolto Giuseppe Africano, mentre un settimo imputato è deceduto durante l’iter giudiziario.
Salvatore venne colpita alla testa da un grosso frammento di un fregio della Galleria mentre stava passeggiando lungo via Toledo assieme a degli amici, uno dei quali rimase a sua volta ferito: il 14enne morì quattro giorni dopo in ospedale.
Il Tribunale, precisa l’Ansa, ha riconosciuto una provvisionale di 100mila euro ai genitori di Salvatore e 25mila euro a ciascuno dei suoi due fratelli. Inoltre ha riconosciuto un risarcimento (da quantificare in separata sede) anche nei confronti del Comune di Napoli, che si è costituito parte civile al processo. Riconosciuto anche un risarcimento per il giovane rimasto ferito.
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