C’era un uomo che seguiva Patrizia, che la tormentava, e che costringeva la donna a farsi accompagnare a casa, praticamente scortare. È questa la pista più calda nel caso di Massimo Melis, 52 anni, operatore della Croce Verde, assassinato barbaramente alla periferia di Torino nella notte tra il 31 dicembre e il primo novembre. Un colpo di pistola alla tempia, mentre la vittima era in auto: cellulare e portafoglio non sono stati rubati. Un’esecuzione.

Melis aveva appena accompagnato a casa, nel quartiere Barriera di Milano, Patrizia, sua ex con la quale era rimasto in buoni rapporti. La donna stessa ha raccontato agli inquirenti che recentemente un uomo che aveva frequentato diversi anni fa l’aveva infastidita ripetutamente. Nessuna aggressione fisica ma atteggiamenti che l’avevano fatta sentire a disagio. Nessuna denuncia per stalking. Una pista al vaglio degli inquirenti.

“Ho trovato io il corpo, sono sconvolta”, ha raccontato, come riporta La Stampa, la donna agli inquirenti. Il ritrovamento il giorno dopo, in via Gottardo. Difficile pensare che l’uomo si sia mosso a piedi e che abbia lasciato la macchina lì prima di essere uscito: le sue scarpe scamosciate sono state ritrovate asciutte e a Torino era piovuto in quelle ore. Ancora da decifrare l’ora precisa della morte. Melis aveva accompagnato l’amica a fare spesa al supermercato e quindi sul pianerottolo di casa a poche decine di metri di distanza dal bar dove Patrizia lavora.

Quella dello stalking è un’ipotesi, per il momento, che porterebbe a un uomo di poco più di 60 anni, con diversi precedenti penali. La Squadra Mobile della Questura di Torino sta esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Il pilota dell’ambulanza viveva pochi isolati di distanza con la madre Rosaria. Si era acceso una sigaretta, ritrovata mezza fumata nell’abitacolo, quando è stato freddato. Era incensurato, definito da conoscenti e colleghi come un “ragazzo d’oro”. A fare fuoco un proiettile calibro “38-357”, o 38 special, esploso da un revolver. Il killer avrebbe sparato sbucando da un giardino pubblico. Gli inquirenti sono coordinati dalla pm Camilla Canepa. Non escludono alcuna pista. Quella passionale resta tuttavia quella più battuta.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.