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Regionali Veneto, i programmi di Stefani e Manildo: tra autonomia, sburocratizzazione, transizione ecologica e reti d’impresa
La competitività del sistema produttivo veneto è al centro dei programmi di entrambi i candidati, ma con approcci sensibilmente diversi. Alberto Stefani, candidato del centrodestra, mette l’autonomia differenziata al servizio delle imprese: “Con l’autonomia potremo gestire direttamente le politiche industriali, tagliando i tempi della burocrazia romana”, ha dichiarato all’incontro con Confindustria Veneto. Il suo programma promette “sburocratizzazione radicale” con l’obiettivo di dimezzare i tempi per l’apertura di nuove attività produttive e un fondo regionale da 500 milioni per sostenere gli investimenti in Industria 5.0.
Giovanni Manildo risponde con una visione che lega innovazione e sostenibilità: “Il Veneto deve essere protagonista della transizione ecologica, non subirla”, ha affermato nel confronto pubblico a Padova. Il candidato del centrosinistra propone un “Piano Veneto Green Tech” da 800 milioni in cinque anni, finanziato anche con fondi europei, per accompagnare le PMI nella doppia transizione digitale ed ecologica. “Non possiamo più permetterci di contrapporre ambiente e lavoro”, ha sottolineato durante l’assemblea della CNA. Sul credito alle imprese, Stefani rilancia il ruolo di Veneto Sviluppo come “banca regionale delle PMI”, mentre Manildo propone la creazione di “distretti dell’innovazione” che mettano in rete università, centri di ricerca e imprese. “Dobbiamo trattenere i nostri talenti offrendo loro opportunità di ricerca applicata”, ha dichiarato all’Università di Verona.
La questione delle infrastrutture divide: Stefani insiste sul completamento delle grandi opere, dalla Pedemontana alla Valdastico Nord, “essenziali per la competitività”. Manildo privilegia invece “investimenti nella logistica intelligente e nell’intermodalità”, criticando “il modello novecentesco delle autostrade infinite”. Entrambi promettono sostegno all’internazionalizzazione, ma con accenti diversi: Stefani punta su missioni commerciali e accordi bilaterali “sfruttando l’autonomia”, Manildo su “alleanze europee e mediterranee per filiere produttive integrate e sostenibili”.
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