Pochi giorni fa Salvatore Cavallo avrebbe compiuto 36 anni. Per gli amici “Budy”, il giovane è morto lo scorso 14 febbraio dopo dieci anni trascorsi quasi ininterrottamente in un letto di ospedale in coma: tutta colpa di un gravissimo incidente stradale avvenuto nell’estate del 2013 a Palermo.

Salvo, come lo chiamano i familari, era sulla sua moto, una Suzuki, quando si scontrò contro una vettura parcheggia in seconda fila in via Tasca Lanza. Cavallaro stava tornando a casa a Monreale ma nell’abitazione di famiglia non tornerà più: da quel giorno è entrato in coma, iniziando la lotta contro la morte finita due settimane fa.

Nato il 27 febbraio 1987, “Budy” dopo gli studi come grafico professionale aveva iniziato a lavorare nell’impresa edile del padre e assieme ad una sorella aveva anche aperto un locale nel capoluogo, il “Piano” di via Libertà, dove poter ascoltare dal vivo la musica, sua grande passione. Al suo fianco nella battaglia ci sono stati i familiari ed in particolare le sorelle Chiara e Ornella.

Entrambe, per stargli accanto, hanno deciso di iscriversi e laurearsi in scienze infermieristiche. “Adesso sei libero di volare”, ha scritto sui social Ornella in occasione della scomparsa del fratello. A PalermoToday proprio Ornella racconta l’incidente e soprattutto i tanti anni in coma: dal momento dello schianto in moto “non si è praticamente mai più ripreso. Per un lungo periodo lo abbiamo portato in un centro di riabilitazione a Ferrara. Poi abbiamo iniziato a seguirlo in casa, soprattutto mia madre.

Io e mia sorella Chiara – aggiunge Ornella – abbiamo deciso dopo quanto accaduto di iscriverci all’università e diventare infermiere, laureandoci un po’ tardi a dire il vero, a 29 e 26 anni, ma così pensavamo anche di poterci occupare di nostro fratello”.

Quindi dopo i tanti sforzi la situazione sembrava in via di leggero miglioramento, col fratello tornato ad alimentarsi, tra fisioterapia e anche qualche accenno di passo. La situazione però è nuovamente precipitata: “Da allora non si è mai più ripreso, rimanendo in uno stato di coma vegetativo per tutti questi anni”.

Redazione

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