Oggi, 8 settembre 2023, ricorre l’ottantesimo anniversario dell’armistizio di Cassibile, un evento che segnò una svolta decisiva nella storia dell’Italia.
In quel giorno, il maresciallo Pietro Badoglio, primo ministro del Regno d’Italia, annunciò alla radio l’entrata in vigore dell’armistizio firmato con gli Alleati il 3 settembre. L’armistizio pose fine all’alleanza tra l’Italia e la Germania nazista, che reagì occupando militarmente l’Italia settentrionale e centrale. Questo evento determinò l’inizio della guerra civile italiana, che si protrasse fino alla Liberazione, avvenuta il 25 aprile 1945.
L’8 settembre è una data che rappresenta un momento di profonda divisione nella storia dell’Italia. Da un lato, è il giorno in cui l’Italia si liberò dal fascismo e dalla dittatura. Dall’altro lato, è il giorno in cui l’Italia fu divisa in due, tra la parte libera e la parte occupata dai nazifascisti.
L’8 settembre, dunque, è una giornata di memoria e riflessione. È un momento per ricordare le vittime della guerra e della guerra civile, e per celebrare la vittoria della libertà e della democrazia.
Le dichiarazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
In occasione della ricorrenza, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha sottolineato il significato dell’8 settembre come momento di riscatto per l’Italia.
“L’8 settembre 1943 fu l’ora del riscatto. Dei militari italiani che si batterono, a Porta San Paolo, a Roma, così come nelle isole del Mediterraneo, nei Balcani, pagando a caro prezzo la loro fedeltà alla Patria. Dei cittadini che avevano da tempo abbandonato ogni fiducia nei confronti degli stentorei e vacui proclami della dittatura di Mussolini. Si fece strada, nel Paese, la coscienza di un nuovo inizio”, ha detto il Presidente.
Mattarella ha poi ricordato la Carta di Chivasso, del dicembre 1943, che fu un manifesto dell’autonomia e del pluralismo. Ha anche sottolineato il ruolo della Resistenza nella lotta per la Liberazione.
“La lotta di Liberazione, poi la Repubblica e la Costituzione, corroborano la riconquistata unità nazionale, la libertà e la piena partecipazione democratica, con il voto finalmente riconosciuto alle donne. Dopo la contraffazione operata dal fascismo, si comprese come il valore della Patria, non si esaurisce nella aspirazione a una storia comune ma come rilevi la capacità di costruire il futuro del nostro popolo, di una comunità responsabile, espressione autentica dei valori dei cittadini del nostro Paese”, ha sottolineato Mattarella.
