Elisabetta Belloni, la prima donna alla guida dell’intelligence italiana, direttrice generale del Dis, nominata “Formica dell’anno”, il riconoscimento che il mensile di politica, economia, geografia, ambiente e cultura Formiche assegna alle personalità di rilievo. Nel numero di dicembre, in un articolo a cura di Francesco Bechis, Belloni è descritta come “un numero primo, ma senza solitudine”. «In lei l’idea del potere si manifesta attraverso le categorie della discrezione e della laboriosità», continua Bechis. Belloni è promotrice di «un lavoro silenzioso, lontano dai riflettori, non una sola intervista, per mettere alle spalle tensioni e polemiche. Ma un lavoro duro, con decisioni non banali e con l’avvio di una ambiziosa riforma della governance sotto lo sguardo vigile dell’Autorità delegata Franco Gabrielli».
Formiche ricorda come per Elisabetta Belloni ci siano tanti «dossier sulla scrivania: dal riordino delle competenze nella cybersecurity, con la nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) diretta da Roberto Baldoni, fino alle grandi sfide all’estero, come la crisi in Libia e la sua faticosa transizione democratica, o ancora le minacce del terrorismo di matrice religiosa e dell’eversione interna con le infiltrazioni estremiste nel fronte no-vax denunciate dal Copasir».
