A Meritare l’Europa impariamo a essere leader, non solo followers: uno degli messaggi più belli, appresi nei giorni trascorsi a Terrasini

E anche per quest’anno, è tempo di bilanci. Con oggi si chiude la terza e ultima giornata di lavori di Meritare l’Europa, la scuola di formazione politica ideata da Matteo Renzi e promossa da Italia Viva e Renew Europe, arrivata alla sua quarta edizione. Raccontare gli sguardi, le discussioni, la curiosità, l’energia che si respira qui è semplicemente impossibile. Solo vivendola, capisci quanto questa esperienza sia unica nel suo genere. La bellezza e l’entusiasmo di vedere ogni anno sguardi nuovi, sempre più giovani e sempre più affamati di futuro, sempre più curiosi di capire non solo come va il mondo che li circonda, ma di capire come migliorarlo.

Quella voglia di approcciarsi alla politica mossi dall’amore per la curiosità e la competenza, ancora prima che per la leadership. Ed in fondo formazione politica significa proprio questo: capacità di comprendere che negli anni in cui va di moda dire che “politica” è una brutta parola e che “i politici sono tutti uguali”, noi abbiamo una volta di più il dovere di impegnarci a riscoprire la bellezza della politica fatta con passione e studio. Negli anni in cui gli influencer si sentono in dovere di commentare qualsiasi vicenda d’attualità con una storia di 15 secondi su Instagram, noi siamo qui per dire con forza che la politica è una cosa bella, ma soprattutto è una cosa seria, che merita approfondimento. Uno degli insegnamenti più belli di Matteo Renzi che ci portiamo dietro da questi anni è proprio questo: ascoltate tutto e tutti, ma sappiate essere leader, non solo followers.

Pensare che quest’anno a Terrasini siamo 500 ragazze e ragazzi da tutta Europa, accomunati dalla passione per tutto questo, fa davvero impressione. Ed è una sensazione doppia per chi come noi ha avuto l’opportunità di vivere questa esperienza sin dalla prima edizione del 2019, quando al Ciocco eravamo “appena” 250. Ed è proprio questo il punto: al di là di ogni credo politico, quanto è bello pensare che ci sia ancora qualcuno pronto a scommettere sulla nostra generazione? Quanto è affascinante l’idea che i primi di settembre, ogni anno, centinaia di under 30 con storie ed esperienze così diverse fra loro si ritrovino a discutere e ragionare dei più grandi temi d’attualità, dalla sfida dell’intelligenza artificiale al welfare, passando per scuola, violenza di genere e geopolitica? Ma soprattutto: quanto sarebbe bello che anche altri partiti e altri leader seguissero l’esempio di Matteo Renzi mettendosi per davvero a disposizione di noi giovani?

Forse può sorprendere l’unicità di questo approccio. Ma il primo vero insegnamento è scritto, nemmeno troppo tra le righe, in quel verbo “Meritare”. Perché fare politica non deve essere un privilegio, ma una missione da adempiere con onore e passione, a tutti i livelli. Perché si può fare politica in tanti modi, non per forza rivestendo qualche carica istituzionale. Fa politica chi sente il peso della bellezza e della responsabilità di poter cambiare le cose, fa politica chi crede nel “potere” non come sostantivo, ma come verbo, inteso come capacità e possibilità di cambiare la vita delle persone.

Come avrete capito, per noi Meritare l’Europa non è solo un efficace claim. Meritare l’Europa è un impegno che tutte e tutti noi, dal Ciocco a Terrasini, passando per Castrocaro e Ponte di Legno, prendiamo per noi stessi e per i nostri coetanei. Anche (e soprattutto) per quelli ormai rassegnati all’idea che “politica” sia una brutta parola e “futuro” qualcosa in cui non vale più la pena credere. Essere stati qui, ancora una volta, con più entusiasmo dell’ultima e meno della prossima, dimostra quanto sentiamo il dovere di non rassegnarci, di “meritarci” questa Italia e questa Europa. E non c’è altra strada se non quella di metterci in gioco, di studiare, di andare a fondo, di guardarsi negli occhi e discutere fino a tarda notte. Come piace fare a noi.