Piazza Grande, il Duomo, la Ghirlandina e la Pietra Ringadora a Modena sono stati dichiarati dall’Unesco siti di eccezionale valore culturale. Alla regolamentazione Unesco si è aggiunta quella comunale, che precisa tempi e modi di realizzazione di eventuali infrastrutture per manifestazioni (24 ore per il montaggio e 24 per lo smontaggio), la distanza minima tra queste infrastrutture e i beni tutelati, la rigorosa salvaguardia dei monumenti. Invece per il Festival della Filosofia – che si è svolto in Piazza Grande da venerdì a domenica scorsa – nessuna prescrizione è stata rispettata: la piazza è stata occupata per più di una settimana, utilizzando incredibilmente la Pietra Ringadora come deposito per attrezzi di scena.
Addirittura, al fianco della Ghirlandina, sotto la lapide che ricorda il suicidio nel 1938 dell’editore ebreo Angelo Fortunato Formiggini per protesta contro le leggi razziali e di fianco al sacrario dei Martiri della Resistenza, sono stati montati dei vistosi bagni chimici. In questo contesto, il sindaco di Modena Massimo Mezzetti ha inaugurato venerdì il Festival con uno scomposto attacco verso Israele, senza spendere una parola contro i criminali di guerra di Hamas che stanno vergognosamente trattando sulla restituzione degli ostaggi, quelli morti e quelli ancora vivi, ridotti a larve umane e ripresi mentre sono costretti a scavarsi la fossa.
Ricordo che proprio di fronte alla Ghirlandina sorgeva il ghetto ebraico, e che durante la Seconda guerra mondiale purtroppo anche ebrei modenesi sono finiti nei campi di sterminio nazisti. Di tutto questo è stato tempestivamente informato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, perché l’esecutivo faccia rispettare le leggi in vigore di tutela dei siti Unesco, che solo il Parlamento può modificare o abrogare.
