Domenica 10 ottobre 1993
Si è dimesso il ministro dell’Industria e delle Partecipazioni Statali Paolo Savona. Savona ha detto apertamente di non condividere la strategia sulle privatizzazioni portata avanti dal presidente dell’IRI Romano Prodi. Dopo che Ciampi ha confermato la sua fiducia a Prodi, Savona ha scelto di dimettersi. All’origine dello scontro la strategia sulla vendita del Credito Italiano e la Banca Commerciale. Savona, a differenza di Prodi, vorrebbe creare all’interno delle public company un gruppo di azionisti con quote limitate, ma sufficienti per esercitare il controllo.
Elezioni politiche in Grecia. Con il 46,9% dei voti conquista la maggioranza assoluta dei seggi il Pasok guidato da Andreas Papandreu, già primo ministro dal 1981 al 1989. Si ferma al 39,3% il partito conservatore Nea Democratia del primo ministro in carica Konstantinos Mitzotakis. Conquistano seggi anche Primavera Politica (4,9%), il nuovo partito fondato da Antonin Samaras fuoruscito da ND dopo la sua rimozione da Ministro degli Esteri e il Partito Comunista di Grecia (4,5%).
Sensibile miglioramento dei nostri scambi con l’estero ha portato in sette mesi – secondo i calcoli dell’Istat – a un attivo di 16.455 miliardi di lire, contro un deficit di 12.620 miliardi dello stesso periodo del 1992. Il risultato positivo della nostra bilancia commerciale è stato determinato dal calo del 2,8 per cento delle importazioni, pari a 136.033 miliardi, e dal notevole balzo del 19,8 per cento delle esportazioni per un totale 152.488 miliardi.
Giovedì 10 ottobre 2013
Martedì 8 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio alle Camere dove ha chiesto “rimedi straordinari” come amnistia o indulto per risolvere il sovraffollamento delle carceri, che per l’Italia è una “condizione umiliante sul piano internazionale”
Per rendere omaggio ai migranti vittime del naufragio della settimana scorsa davanti a Lampedusa, Mercoledì 9 sono sbarcati sull’isola il presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso e il premier Enrico Letta, che hanno promesso interventi straordinari, ma sono stati contestati duramente dalla popolazione.
Si va verso un ingresso di Poste Italiane in Alitalia. La società parteciperebbe all’aumento di capitale da 300 milioni con 75 milioni e si ritroverebbe con una partecipazione del 10-15 per cento.
