Agenzia delle dogane e dei monopoli, Alesse: “PA digitale e trasparente, in sei mesi chiusi 721 siti di gioco online illegali”

In un’epoca segnata da rapidi cambiamenti geopolitici ed economici, la capacità delle istituzioni di adattarsi e guidare l’innovazione è più cruciale che mai. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), sotto la guida di Roberto Alesse, sta riscrivendo le regole dell’efficienza amministrativa, tra obiettivi di trasparenza, digitalizzazione e una crescita del gettito fiscale che non ha precedenti. L’inasprimento dei dazi americani impone ora nuove strategie e una visione globale che sappia coniugare tutela degli interessi nazionali e competitività internazionale. Roberto Alesse è l’attuale Direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. La sua carriera di servitore dello Stato lo ha visto impegnato in numerosi incarichi istituzionali come quelli di direttore generale di ruolo della Presidenza della Consiglio dei Ministri, di direttore generale di ministeri, di Capo di gabinetto presso la Camera dei deputati e la stessa Presidenza del Consiglio, di Presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali.

Direttore Alesse, quali sono i pilastri della sua riforma per una PA più moderna e meritocratica?
«L’azione che ho sviluppato all’interno dell’Agenzia parte dalla convinzione che solo una pubblica amministrazione trasparente, digitale e meritocratica è in grado di servire al meglio il Paese. Per questo motivo, oltre ad aver riorganizzato, in profondità, tutte le nostre Strutture centrali e territoriali, abbiamo accelerato sul versante della digitalizzazione, implementando soprattutto i sistemi di intelligenza artificiale per i controlli doganali, il che è servito ad aumentare efficienza e sicurezza».

I dati parlano di un gettito fiscale record nel 2024: quali strategie hanno reso possibile questo risultato?
«Abbiamo puntato sull’ottimizzazione delle procedure, ma anche su un rafforzamento della vigilanza grazie alla tecnologia. I numeri sono eloquenti: oltre 26,7 miliardi di euro da accise energetiche, 21 miliardi da attività doganali, più di 11 miliardi dai tabacchi e quasi 12 miliardi dal comparto del gioco pubblico. Questi risultati sono frutto di un lavoro di squadra e di investimenti in innovazione».

La lotta all’illegalità è una priorità dell’ADM. Può raccontarci gli ultimi progressi?
«Abbiamo incrementato l’utilizzo di strumenti digitali per il monitoraggio complessivo delle nostre attività, riuscendo, ad esempio, nel settore dei giochi pubblici, a rimuovere, solo nel primo semestre di quest’anno, ben 721 piattaforme di gioco online illegali. La tecnologia è poi una grande alleata contro ogni forma di evasione ed elusione».

L’entrata in vigore dei nuovi dazi americani rappresenta una sfida inedita. Quali sono le maggiori criticità e le risposte dell’Agenzia?
«L’inasprimento dei dazi americani impone una revisione delle strategie doganali nazionali. Lavoreremo al fianco degli operatori economici per garantire la competitività, in un’ottica di tutela degli interessi italiani sui mercati internazionali».

Digitalizzazione e intelligenza artificiale sono ormai tratti distintivi dell’ADM. Quali prossime evoluzioni prevede?
«Stiamo già lavorando per estendere l’uso dell’AI anche ad altri ambiti di controllo e per la gestione dei dati su scala europea. Il futuro sarà sempre più smart, grazie a processi agili in grado di anticipare le criticità e snellire il rapporto tra ADM, cittadini e imprese».

Guardando al futuro, come vede la collaborazione tra ADM e settore privato nei prossimi anni?
«Il dialogo con i grandi soggetti privati è fondamentale già ora per comprendere quali saranno i prossimi sviluppi tecnologici delle materie che regolamentiamo nell’interesse esclusivo dello Stato. L’interazione tra pubblico e privato dovrebbe essere la costante di ogni Stato autenticamente liberale».

Direttore Alesse, ha recentemente istituito presso l’ADM un Gruppo di Studio dedicato all’analisi dell’impatto dei nuovi dazi USA. Quali sono gli obiettivi principali di questa commissione e come contribuirà a tutelare gli interessi dell’economia italiana?
«Abbiamo costituito questo Gruppo di Studio con l’obiettivo di monitorare e valutare in modo approfondito le conseguenze delle modifiche tariffarie sull’export e l’import, specialmente nei settori strategici per il nostro Paese. È necessario, infatti, fornire dati oggettivi al Governo, così da comprendere, in tempo reale, l’andamento dei flussi commerciali tra l’Italia, l’Unione Europea e gli Stati Uniti».