Nuovo trapianto di midollo per lo scrittore Alessandro Baricco, 64 anni, che negli ultimi anni sta lottando contro la leucemia. Dopo 41 giorni in ospedale, è lo stesso Baricco ad aggiornare tutti sulle sue condizioni di salute. ”Lo soooo. Non si usano i social così, ma bisogna avere pazienza con me, ultimamente ho avuto tempi complicati. Ho di nuovo una notizia da dare. Due giorni fa sono stato dimesso dall’Ospedale San Raffaele di Milano dove nel reparto del Prof. Ciceri ho sostenuto un secondo trapianto del midollo (la malattia si era rifatta viva, ho dovuto farlo). Dicono i medici (l’equipe del Dott. Peccatori, tutti serenamente bravissimi) che è andata bene e che le mie condizioni sono buone”.

Baricco aggiunge che ”sono stati 41 giorni duri, ma ora è tutto fantastico. Ce l’ho fatta anche perché la mia compagna Gloria (Campaner, pianista di fama internazionale, ndr) è una donna incredibile, la mia famiglia è fatta di gente tostissima e i miei amici non mi hanno mai lasciato solo. Oh, come vi ringrazio tutti quanti. Adesso mi rimetto in piedi guardando alberi secolari, che, come mi hanno insegnato Coccia e Mancuso, sanno vivere meglio di noi. La mia agenda dice – conclude – che tornerò in pubblico il 29 ottobre 2023 al Teatro alla Scala dove farò la voce recitante in un concerto delle mitiche sorelle Labèque (che gioia, amiche mie). Nel frattempo, tutto mi meraviglierà. Un grande abbraccio”.

Baricco già nel gennaio del 2022 venne sottoposto a un trapianto di midollo. Anche in quella circostanza informò tutti via social, annunciando la sua malattia: “Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica” scrisse all’epoca.

“Ci sono rimasto male ma nemmeno poi tanto, dai. Quando – spiegò – hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (be’, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza). A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso”.

 

 

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