Uscì da casa sua a Montesacro il 23 luglio 1994, dicendo ai genitori che andava ad assistere all’esame dell’amica. Alessia Rosati, che all’epoca aveva 21 anni, non tornò mai più. Una misteriosa scomparsa su cui dal 2017 la Procura di Roma è tornata ad indagare. L’ultima novità sono le parole dell’amica di Alessia, l’ultima persona che l’avrebbe incontrata prima di svanire nel nulla.
Secondo la ricostruzione fatta dal Corriere della Sera, sbucano così nuove indicazioni anche su personaggi precisi. Sotto la lente di ingrandimento gli ambienti dell’estrema sinistra. “Io e Alessia eravamo accomunate da una grande passione per la lettura e la cultura – ha detto, come riportato dal Corriere – e spesso ho frequentato insieme a lei centri sociali tipo Forte Prenestino e Villaggio Globale. Parlavamo anche di politica, passione più di Alessia, che era attiva in Autonomia Operaia e frequentava le cosiddette Aulette blu all’università La Sapienza…”. I questo contesto l’amica avrebbe rivelato rapporti precisi di Alessia: “Sicuramente Alessia aveva avuto una relazione sentimentale con tale Bugia, che frequentava gli stessi centri sociali ed era politicamente molto attivo. Ha avuto una storia anche con uno dei componenti della banda Ak47, che spesso suonava al centro sociale di via Val Padana”.
E ha aggiunto: “Suo padre mi disse di aver ricevuto una telefonata da un soggetto che gli riferì che Alessia picchiava e faceva picchiare…”, un indizio che si aggiunge alla misteriosa telefonata che arrivò alla famiglia Rosati da uno sconosciuto che diceva che la ragazza stava “malissimo”. Nel ricostruire la mattina della scomparsa di Alessia, l’amica ha aggiunto: “Ricordo di aver cercato Alessia in via dei Volsci, dove c’era Radio Onda Rossa, e forse anche alle Aulette blu. In un’occasione, sempre dopo la scomparsa, incontrai Il Bugia al centro sociale Brancaleone, gli chiesi se sapesse qualcosa di Alessia ma lui con fare vago si allontanò senza neanche rispondermi”.
L’amica ha aggiunto anche un dettaglio che apre a nuove importanti ipotesi su dove sia Alessia: “Non posso escludere che Alessia possa aver deciso di allontanarsi da casa senza dire nulla ai genitori per trasferirsi in Sud America, che catturava molto il suo interesse visto che era stata la patria di importanti esponenti politici”. Recentemente al giallo della scomparsa della giovane di Montesacro si è aggiunto anche un nuovo dettaglio: la perizia grafologica secondo la quale la lettera che Alessia inviò all’amica subito dopo essere sparita “non fu scritta sotto minaccia”, in quanto mancano evidenze come “segni di incertezza o tremori” e piuttosto, al contrario, la grafia evidenza “desiderio di indipendenza e di bruciare le tappe”.
Tra gli obiettivi dell’inchiesta c’è anche quello di capire se nella vicenda ci sia il coinvolgimento di Marco Accetti, l’uomo che si è autoaccusato del sequestro di Emanuela Orlandi e che nel 2015, all’indomani dell’archiviazione del fascicolo sulla sua scomparsa pubblicò una serie di post nel suo blog sostenendo di aver conosciuto Alessia e di sapere con certezza che fu “allontanata da casa” allo scopo di “fare pressioni contro elementi del Sisde”.
