Ammazza l’ex a martellate, i ‘segnali’ e i messaggi prima del brutale omicidio: “La volevo uccidere”

“In quel momento la volevo uccidere. Perché tanta violenza? Perché c’erano dei sentimenti, anzi no, ritratto e non voglio rispondere a questa domanda. E’ stato un raptus”. E’ la confessione sconnessa rilasciata nell’interrogatorio tenuto questa notte davanti al pubblico ministero di Brescia Carlo Pappalardo da Enzo Galesi, l’uomo che nel pomeriggio di mercoledì ha ucciso l’ex compagna Elena Casanova a colpi di martello a Castegnato.

Un omicidio brutale che ha sconvolto la città di 8mila abitanti, a pochi chilometri dal capoluogo Brescia. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri Galesi ha seguito la ex fidanzata e quando lei ha parcheggiato davanti casa ha prima infranto con un martello il finestrino della vettura e poi ha colpito ripetutamente la donna, morta sul colpo. Quindi avrebbe urlato in strada: “Chiamate i carabinieri, l’ho uccisa a martellate”. Galesi ora è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

A lanciare l’allarme sono stati quindi i vicini di casa, mentre Galesi ha aspettato in strada l’arrivo dei militari. Il 59enne, separato e padre di due figli già grandi, secondo l’Ansa da circa un anno non era più il compagno della vittima, operaia alla Iveco a Brescia.

L’uomo però non aveva accettato la fine della relazione: Galesi, secondo quanto scrive Repubblica, la tormentava e tempestava di messaggi, oltre ad accusarla di avere una nuova relazione. Non solo: Galesi le avrebbe anche bucato le gomme dell’auto, oltre ad averle scritto sul muro di casa “Goditi i 1.000 euro”, riferendosi a dei lavori svolti nell’abitazione della donna e per i quali non sarebbe stato pagato.

Sempre durante l’interrogatorio, iniziato alle 23 e 41 e conclusosi poco dopo la mezzanotte, Galesi ha confessato di averla colpita “più volte alla testa”. Il 59enne ha quindi spiegato di averla “incrociata” mercoledì “in un negozio a Castegnato e poi sono andato ad aspettarla fuori casa”, dove l’ha uccisa.

Sotto choc anche l’ex marito della vittima, che si è recato in via Fiorita, teatro del femminicidio, in auto con la figlia 27enne. “L’ho visto davanti a Elena che era a terra, era lì, fermo immobile, fumava una sigaretta. Ho capito fosse successo qualcosa, e in quel momento ho pensato solo a portare via mia figlia”, ha raccontato l’ex marito di Elena.

Casanova, da 15 anni abitava in paese e che era impegnata in campagne ambientaliste con comitati locali, aveva parlato dei suoi problemi con l’ex compagno al fratello e all’ex marito.

“La relazione – ha invece sottolineato all’Agi il sindaco di Castegnato, Gianluca Cominassi – era finita da un anno, ma probabilmente non per lui”. “Lei – ha aggiunto il sindaco – era una volontaria della protezione civile, lui aveva una inclinazione politica per i Cinque stelle, ma entrambi erano abbastanza discreti. Una volta li vidi passeggiare a piedi insieme, ma credo fosse amicizia. Per lui, probabilmente, non era così”.