Apre il pub e lo chiude dopo un mese: “Offro 1600 euro netti ma non trovo personale, giovani danno priorità ad altro”

Inaugura il pub il 31 marzo e il 30 aprile, tra pochi giorni, chiuderà i battenti perché non riesce a trovare personale disponibile ad accettare 1600 euro netti al mese per lavorare sei giorni su sette. E’ quanto denuncia l’imprenditore Stefano Moliterno, titolare, insieme ad altri tre soci, per 30 giorni del Boe Public House a Treviso, nato con le migliori intenzioni prima di tirare i remi in barca dopo aver lavorato quasi da solo, per 15 ore al giorno, per quattro settimane.

A raccontare la storia è il Corriere del Veneto. “Avevo bisogno di quattro persone per gestirlo: due si sono licenziate mentre una terza persona aveva problemi di salute. Ho tenuto duro – racconta Moliterno – ma non posso lavorare per tre persone rischiando di offrire un servizio carente alla mia clientela e quindi ho deciso di chiudere. Alla ragazza che è rimasta con me ho chiesto di venire a lavorare nel mio altro locale a Jesolo, perché non lascio nessuno per strada”.

Con l’auto dei social e di un’agenzia i quattro soci hanno provato a reclutare personale senza fortuna. “Il contratto nazionale è pari a 1.450 euro netti al mese sempre per 48 ore settimanali, quindi lo stipendio che offro ai miei collaboratori è superiore di 150 euro – spiega Molitierno -. Non ho mai fatto contratti stagionali, nemmeno nel mio locale a Jesolo”.

La storia del pub trevigiano riaccende i riflettori sulle difficoltà degli imprenditori nel reperire personale. “Penso che ci siano molti giovani che hanno sicuramente voglia di lavorare, ma credo che dopo l’avvento del Covid-19 sia cambiata la percezione del lavoro e del suo valore. Oggi i ragazzi danno la priorità ad altre cose” commenta Moliterno.