Assolto Enrico Coscioni, la Cassazione mette fine alla gogna del consulente di De Luca

Assolto in Cassazione Enrico Coscioni, presidente Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e consigliere del governatore Vincenzo De Luca per la Sanità. “Il fatto non sussiste“: con questa formula la sesta sezione penale (presidente Grassi) ha annullato – senza rinvio, la condanna a due anni di reclusione comminata dalla Corte d’Appello di Napoli per violenza privata tentata e continuata, aggravata dall’abuso di potere.

Nel 2015 Coscioni, in qualità di consulente per la sanità del governatore De Luca, aveva invitato i commissari straordinari delle Asl Napoli 3 Sud e Asl Napoli 2 Nord, nonché dell’Azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli, a rassegnare le dimissioni. Richieste avanzate in presenza di nomine fiduciarie  essendo cambiate, nel frattempo, l’amministrazione e le linee gestionali in tema di sanità. Ne è poi nato un processo penale, dove i magistrati della procura partenopea ipotizzavano il reato di concussione ai danni dei tre commissari straordinari.

Il Tribunale di Napoli aveva assolto in primo grado Coscioni dall’accusa di concussione, ritenendo che non rivestisse la qualifica di pubblico ufficiale. Dopo il ricorso presentato dalla Procura, la Corte d’Appello di Napoli, il 22 settembre 2021, aveva egualmente riconosciuto la inesistenza del reato di concussione ma aveva condannato il consulente di De Luca.

“Con la decisione di oggi la Corte di Cassazione ha chiuso definitivamente una vicenda lunga e complessa, ma soprattutto amara per il prof. Coscioni, che ha ingiustamente subìto attacchi strumentali alla sua persona” commenta il legale e professore Andrea Castaldo. “La correttezza e la professionalità del suo comportamento sono state finalmente riconosciute, così – aggiunge – come quelle più in generale della trasparente amministrazione e gestione della sanità campana, sotto la direzione del presidente De Luca, nel quadro di una politica dello spoils system perfettamente legittima e anzi coerente con l’espressione del corpo elettorale”.