Il secondo rapimento della settimana è avvenuto lo scorso 26 febbraio in un raid scolastico dello stato di Zamfara in Nigeria, dove degli uomini armati hanno rapito oltre 300 ragazze.
Le ragazze si trovavano nei loro ostelli quando degl’uomini armati hanno fatto irruzione intorno alle due del mattino e hanno operato per circa un’ora. Le persone del posto dicono che gli aggressori sono arrivati su una ventina di motociclette e hanno portato le ragazze rapite nella foresta. Una fonte anonima ha anche aggiunto: “La parte più triste è che c’è un posto di blocco militare a circa quattro minuti dalla scuola“.
È stato proprio il commissario per le informazioni per lo stato di Zamfara, Salaiman Tanau Anka a dire al giornale Reuters che: “gli uomini armati, ancora non identificati, hanno portato via le ragazze che frequentavano la scuola secondaria di scienze governative di Jangebe”. Al contrario del secondo attacco, in quello precedente gli aggressori hanno rapito 42 persone, di cui 27 studenti e hanno anche ucciso un alunno durante l’attacco notturno.
La conferma arriva anche da UNICEF e Peter Hawkins, rappresentate in Nigeria esclama: “Siamo arrabbiati e rattristiti per l’ennesimo attacco brutale contro gli scolari in Nigeria”.
I due rapimenti hanno scatenato l’ira di molte associazioni internazionali che si occupano della tutela dei minori e dei diritti umani. Mercy Gichuhi, direttrice di Save the Children in Nigeria commenta la notizia dei rapimenti esclamando: “È inaccettabile che gli attacchi a scuole e studenti siano diventati uno scenario ricorrente nel nord della Nigeria. Questi attacchi … mettono i bambini a rischio di non tornare più a scuola, poiché loro oi loro genitori pensano che sia troppo pericoloso“. Mentre, l‘ Amnesty International ha diffuso il suo commento su Tweeter commentando che i rapimenti sono “una grave violazione del diritto internazionale umanitarie. Le autorità nigeriane devono prendere tutte le misure per riportarli in salvo, insieme a tutti i bambini attualmente sotto la custodia di gruppi armati“.
I genitori delle ragazze sono ancora sconvolti e commentano alla CNN l’accaduto. Jummai Haruna, madre di Hafsat Abubakar dice: “Mia figlia è tra coloro che sono stati portati via perché ho visto le sue cose lasciate indietro. Credo che sia stata portata via indossando solo i suoi vestiti da notte perché ho trovato il suo hijab e la sua uniforme scolastica“. Un altro genitore commenta: “Il governo dovrebbe per favore aiutare a riportare indietro le nostre bambine. C’erano molti genitori a scuola che piangevano. Questo è molto triste, vogliamo che le nostre figlie tornino“.
