Autobus a lunga percorrenza, un mezzo strategico per l’Italia che deve essere efficientato

Lampugnano Flixbus turisti e viaggiatori Milano - Italia - Cronaca Lunedì, 28 Luglio, 2025 (Foto di Marco Ottico/Lapresse) Lampugnano Flixbus tourists and travelers Milan - Italy - News Monday, 28 July, 2025 (Photo by Marco Ottico/Lapresse)

La trasformazione del sistema dei trasporti in Italia passa necessariamente dallo sviluppo di infrastrutture adeguate, essenziali per una transizione ecologica su larga scala. Nel contesto europeo il trasporto su strada rappresenta ancora una quota rilevante delle emissioni di gas serra e, secondo gli Osservatori MOST, nonostante i progressi tecnologici, il processo di decarbonizzazione sta rallentando: dal 2005 al 2024 le emissioni si sono ridotte solo del 14%, mentre l’efficientamento del parco veicoli ha inciso per appena il 5%. Senza politiche aggiuntive e un forte investimento in reti di rifornimento diffuse, gli obiettivi UE al 2030 rischiano di non essere raggiunti.

In questo scenario il trasporto collettivo assume un ruolo strategico. Nel 2024 l’uso dell’autobus ha evitato 165.000 tonnellate di CO2 in Italia e 1,5 milioni a livello globale: un contributo significativo, che può crescere solo con un deciso rafforzamento delle infrastrutture per la mobilità sostenibile, attraverso una collaborazione costante tra pubblico e privato che preveda una pianificazione strategica insieme ad incentivi per il rinnovo delle flotte che guardino anche alle trazioni alternative. In un Paese dal territorio complesso e con una rete ferroviaria ancora poco capillare, l’autobus a lunga percorrenza si conferma lo strumento più efficace per democratizzare il viaggio. La sua natura flessibile e scalabile permette di raggiungere aree altrimenti non servite, garantendo pari opportunità di spostamento ai territori periferici e ai cittadini con minori alternative. Una recente ricerca del Politecnico di Milano evidenzia come proprio la capillarità delle reti su gomma sia cruciale per ampliare l’accesso alla mobilità e ridurre le disuguaglianze territoriali.

Per valorizzare questo potenziale è però necessario intervenire sul contesto operativo. Le autostazioni e le principali fermate devono evolvere in hub di mobilità accoglienti e accessibili, dotati di servizi essenziali, standard di sicurezza adeguati e un decoro coerente con le aspettative dei viaggiatori. Collocazione strategica, integrazione con il trasporto locale, illuminazione, videosorveglianza e segnaletica chiara sono elementi fondamentali per rendere il viaggio davvero alla portata di tutti. A fianco dell’infrastruttura fisica, la digitalizzazione del sistema è un altro fattore indispensabile. È fondamentale continuare il processo di digitalizzazione e sburocratizzazione del settore per garantire tempi autorizzativi delle linee adeguati e favorire lo sviluppo di servizi che assicurino il diritto alla mobilità a milioni di viaggiatori.

Non va poi dimenticato che la mobilità è fatta di persone. La carenza di autisti qualificati è ormai una criticità strutturale. Per rendere la professione più attrattiva occorre semplificare i percorsi formativi, introdurre incentivi mirati, offrire condizioni di lavoro in sicurezza e strumenti digitali che alleggeriscano il carico operativo. Solo così si può garantire qualità del servizio, puntualità e sicurezza, in linea con le aspettative dell’utenza. Per FlixBus, il 2026 vuole essere l’anno in cui queste direttrici diventino concrete e condivise, collaborando anche con le istituzioni nazionali e locali: infrastrutture adeguate, transizione energetica reale, digitalizzazione integrata e valorizzazione del capitale umano. La mobilità del futuro non è un’idea astratta, ma una scelta collettiva che riguarda competitività, coesione territoriale e qualità della vita.