L’ha adocchiata lungo il Corso Arnaldo Lucci mentre s’incamminava verso la stazione Centrale di Napoli. Ha iniziato a inseguirla a debita distanza provando ad attirare la sua attenzione prima con un fischio, poi con un “bella, dove stai andando?“, atteggiamenti riconducibili a molestie di strada oggi denominate “cat calling“. Lei, una ragazzina di 16 anni, ha allungato il passo per raggiungere quanto prima la Galleria Commerciale della stazione di piazza Garibaldi, diretta a prendere un treno della metropolitana.
Erano da poco passate le 13 di martedì 29 marzo. Considerato l’orario, la giovane pensava di essere al sicuro una volta entrata all’interno della stazione, dove nel corso della giornata il via vai di persone è continuo. Invece mentre si trovava sulla scala mobile e scendeva verso i negozi prima e la fermata della metro poi, è stata aggredita alle spalle dall’uomo, un 38enne di nazionalità pachistana, che l’ha bloccata palpeggiandole il seno. Attimi di paura che sono terminati, per fortuna, subito, con la 16enne che è riuscita a liberarsi dalla presa, dirigendosi verso la galleria commerciale e chiedendo aiuto alle persone presenti.
Poco dopo, la vittima ha indicato agli agenti l’uomo, che nel frattempo era rimasto in zona. Quest’ultimo è stato bloccato dagli Agenti della II sezione della Squadra Mobile (criminalità straniera e prostituzione) e del commissariato Poggioreale ed è stato trasferito in carcere. Dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata.
Nei giorni scorsi, un episodio analogo è avvenuto in via Ponte della Maddalena, strada non molto distante dal corso Lucci e dalla stazione Centrale. Vittima una donna di 31 anni inseguita, scaraventata a terra e spogliata e, per fortuna, salvata dalla violenza sessuale carnale grazie all’intervento dei passanti, allertati dalle sue urla disperate. E’ pieno giorno, pochi minuti alle 13 di venerdì 25 marzo. La vittima, originaria del Casertano, percorre a piedi via Ponte della Maddalena, strada dove spicca una delle più celebri statue di San Gennaro. Quella che la tradizione popolare napoletana vuole abbia fermato la lava del Vesuvio.
Qualcuno la segue e prima che potesse rendersene conto si ritrova a terra, spinta con violenza da un uomo di nazionalità straniera. Quest’ultimo le blocca le mani e la spoglia, poi si abbassa i pantaloni. Le urla disperate della donna attirano l’attenzione di alcune persone, altri passanti e operai di un cantiere. Corrono ad aiutarla e prima di mettere in fuga l’aggressore allertano il 112.
La donna viene soccorsa e intanto la corsa dell’aggressore continua, tallonato dai passanti che comunicano alla centrale operativa dei Carabinieri il suo percorso. I militari del nucleo radiomobile lo rintracciano in piazza Guglielmo Pepe e lo bloccano. Viene immediatamente portato in caserma, gli animi dei residenti iniziavano a scaldarsi pericolosamente.
Si tratta di un 51enne di origini marocchine, senza fissa dimora, probabilmente una delle persone accampate nella baraccopoli ai piedi dell’ex mercato del pesce o nella parte che corre parallela all’antico “Ponte della Maddalena”, fronte porto. Il 51enne è stato traferito in carcere e dovrà rispondere di violenza sessuale. Per la vittima lesioni ritenute guaribili in 10 giorni. L’aggressione è avvenuta non molto distante da una scuola elementare e dall’ufficio scolastico provinciale di Napoli.
