Per i proprietari di auto e moto arriva un nuovo aiuto da parte del governo. Il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello della Transizione Ecologica Roberto Cingolani hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 2 agosto le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti, in scadenza il 9 luglio prossimo.
Verrà dunque esteso il taglio di 30 centesimi al litro sul prezzo finale di benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. Una misura auspicata a causa della corsa al rialzo dei prezzi, che hanno sfondato quota 2,05 euro: senza il taglio sarebbe stata di fatto una estate rovente per il portafoglio degli italiani.
Nei giorni scorsi era filtrata l’indiscrezione di un possibile taglio da aumentare fino a 35 centesimi al litro, scelta però poi cassata dall’esecutivo. Per la nuova misura il governo ha quindi stanziato oltre 900 milioni di euro, prelevati dal maggiore gettito dell’Iva entrato nelle casse dello Stato nei mesi di maggio e aprile. Il primo taglio sul prezzo dei carburanti risale allo scorso marzo, quando la benzina e il diesel avevano sforato la soglia dei due euroa causa di speculazione e conflitto in Ucraina.
Una misura che però fa storcere il naso all’Unione nazionale consumatori, che col presidente Massimiliano Dona parla di “sconto insufficiente e inadeguato a quella che oramai è un’emergenza nazionale”.
“Limitarsi a prorogare il taglio delle accise di 25 cent, che poi diventano 30,5 considerando l’Iva, ha già dimostrato di non bastare per frenare i prezzi impazziti. Da quando è iniziata la guerra, nonostante l’intervento del Governo, sia gasolio che la benzina hanno già superato la soglia di 2 euro anche in modalità self, un litro di benzina, secondo i dati ufficiali del Mite, costa oltre 21 cent in più, con un rialzo dell’11,5%, pari a 10 euro e 68 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 28 cent al litro, con un balzo del 16,5%, pari a 14 euro e 18 cent a rifornimento“, sottolinea Dona, affermando che il Governo, “se non voleva tornare ai prezzi amministrati come da noi proposto, doveva alzare la riduzione di almeno altri 10 cent, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’Iva dal 22 al 10%“.
