Portato via in meno di 48 ore perché il Covid non gli ha dato scampo. È una tragedia enorme quella di Lorenzo, il bambino di 10 anni positivo al Covid e deceduto martedì mattina, 25 gennaio, al Regina Margherita di Torino. I medici hanno subito precisato: è morto “per una necrosi massiva del tessuto muscolare“, ha detto Franca Fagioli, direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del bambino dell’ospedale Infantile.
Il dolore per la famiglia è enorme. “Per Lollo avevamo deciso di attendere per la vaccinazione. Ci eravamo consultati e, visto le medicine che prendeva a causa dell’epilessia, avevamo deciso che sarebbe stato meglio così. Noi siamo tutti vaccinati in famiglia. Doveva andare così”, ha detto il papà di Lorenzo, intervistato dal Corriere della Sera.
Il piccolo non era vaccinato ma la famiglia, preoccupata per diversi episodi di epilessia aveva deciso di non vaccinarlo ancora, per il momento. E’ stato inizialmente ricoverato nella giornata di lunedì 24 gennaio all’ospedale di Mondovì (Cuneo) “a seguito di febbre, nausea, vomito e dolori muscolari” spiega Fagioli. Ma con il passare delle ore i medici si sono accorti della gravità del quadro clinico tanto da trasferirlo a Torino, dove sono state messe in atto le terapie per contrastare la rabdomiolisi, “ma purtroppo non c’è stato nulla da fare”. Per Alessandra Conio, responsabile della Terapia intensiva pediatrica del Regina Margherita “l’aggressione dei tessuti è stata molto violenta e nonostante le cure prestate il più velocemente possibile, il bimbo non ce l’ha fatta”.
Si tratta di un caso rarissimo, il primo in Piemonte, di rabdomiolisi, una distruzione massiva del tessuto muscolare. Non è chiaro ancora se a complicare il tutto possa essere stata Omicron, sebbene i sintomi riscontrati dal bambino fossero quelli, ma un’autopsia chiarirà il tutto.
Una morte quella del piccolo “Lollo“, così come veniva chiamato secondo quanto riporta il Corriere della Sera, che evidenzia “un caso raro in cui il Covid non attacca i polmoni, ma è ugualmente fatale” spiega Fagioli. “In questa quarta ondata il paradigma è cambiato, per i più piccoli sono aumentate le possibilità di ammalarsi e quindi di avere conseguenze gravi”. La Direzione Aziendale della Città della Salute, di cui l’ospedale fa parte, “si stringe alla famiglia in questo momento di profondo dolore”.
Il piccolo, che a marzo avrebbe compiuto 11 anni, secondo quanto riferito dai familiari ai medici “soffriva di crisi epilettiche. Abbiamo quindi chiesto l’autopsia” sottolinea all’Adnkronos la direttrice Fagioli, aggiungendo che il bambino è risultato positivo al covid nei giorni scorsi e con il passare delle ore ha iniziato ad accusare “febbre, nausea, vomito e dolori muscolari importanti”. Arrivato nella tarda mattinata di ieri all’ospedale di Torin, “non è mai migliorato, ma è andato via via peggiorando e purtroppo alle 5.55 è deceduto“.
In Piemonte – sottolinea sempre Fagioli – sono “fortemente” aumentati, “come nel trend nazionale”, i ricoveri dei bambini con complicanze legate al Covid rispetto alle precedenti ondate pandemiche. “I reparti sono pieni. Abbiamo, per esempio il classico quadro delle Mis-C, sindromi infiammatorie multisistemiche. Ne abbiamo avute 35 subacute al Regina Margherita. Poi ci sono ricoverati con il quadro acuto classico o la polmonite. E’ talmente aumentato l’afflusso che abbiamo dovuto aprire altri 2 reparti pediatrici, in Piemonte, esclusivamente Covid”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore del Piemonte Alberto Cirio: “È una notizia che non avremmo mai voluto apprendere, una tragedia per la famiglia a cui ci stringiamo forte, ma anche per la nostra regione che sta mettendo in campo ogni forza per proteggere da questo maledetto virus ogni cittadino, a cominciare dai più piccoli. Sappiamo dall’ospedale Regina Margherita che i genitori sono entrambi vaccinati, ma che non avevano ancora potuto richiedere la vaccinazione del bambino per ragioni legate al suo stato di salute. Una circostanza drammatica e profondamente dolorosa, che speriamo con tutto il cuore possa far riflettere chi invece non ha impedimenti per vaccinare subito i propri figli. Pur nelle preoccupazioni comprensibili di ogni genitore, è fondamentale capire l’importanza di vaccinare i nostri bambini”.
