Tra le più camaleontiche attrici italiane, c’è senz’altro lei, Claudia Gerini che, a proposito della guerra in Medio Oriente, ha recentemente dichiarato “Se nel mondo fossero le donne a decidere, nessuno si ammazzerebbe. Le donne hanno più attenzione degli uomini e una grandissima capacità di diplomazia”. Una dichiarazione neanche troppo inedita ma che muove però sempre una certa vena polemica, se non altro da parte della maggioranza dell’opinione pubblica che non crede più alla favoletta della bontà genetica femminile.
Sono successi davvero troppi casi, dal pubblico al privato, di donne litigiose, cattive madri, governanti ciniche che sentirsi impomatati di un qualche fluido benefico e di sollievo solo per guida rosa pare cosa difficile. Tra l’altro la bella e brava Gerini tira in ballo la diplomazia come arte femminile quando sono arcinoti gli scontri fra donne acuiti proprio dall’essere donne. D’altro canto, restando comunque sempre nel cestone dei luoghi comuni, è anche vero che gli uomini hanno maggiormente l’istinto a misurare la reciproca forza, in una sorta di competizione di virilità e questo non aiuta certo le de-escalation (parola ripetuta in loop in assenza di altra invettiva) dei conflitti.
Solitamente si inneggia alla grazia femminile auspicando al suo istinto materno di “cura e protezione” ma pure questo deve essere smentito perché le Governanti sanno bene che in guerra non andranno i loro figli ma quelli altrui e così pure l’istinto materno (ammesso che lo esercitino nel privato) finisce per sfumarsi. No cara Claudia, l’intelligenza diplomatica non ha genere. Probabilmente, questo sì errore tipicamente femminile, hai confuso le tue doti credendole generali. Ma purtroppo, non funziona così.
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