BLOG

Ecco perché credo in Matteo Renzi

Social media manager
Ecco perché credo in Matteo Renzi
La verità.
Ho conosciuto Matteo Renzi, personalmente, al congresso nazionale del PSE a Roma.
Lui era da poco diventato presidente del consiglio, e stava in prima fila seduto accanto a Martin Schulz (in terza fila sedevano Bersani e D’Alema!).
Io ero lì come rappresentante del PSE Calabria e come semplice dirigente del PD locale.
Io e lui non ci conoscevamo. Mai visti, mai parlati prima.
Avevo una questione da sottoporgli e, in un momento di pausa, ho incrociato il suo sguardo ed ho “alzato la mano” (come per dire “posso?”).
Schulz si era appena alzato, e Renzi mi fece segno di avvicinarmi.
Mi chinai per parlargli ma lui mi disse “siediti qui (sulla sedia di Schulz), dimmi“.
Io, sfacciata (della serie “e quando mi ricapita”) gli dissi “presidente io vengo da RC, non ci conosciamo e se devo essere sincera non sono una tua fan accanita, ma c’è un problema che secondo me devi risolvere…”.
Lui si mise a ridere e ascoltò il fatto.
Alla fine mi disse “hai ragione: ti prometto che in 48 ore la questione sarà risolta“.
Io, abituata alle “promesse” dei vari leader di turno, presi il cellulare e lo sfidai: “sicuro? Guarda che io ora lo scrivo sui social“.
Lui sorrise di nuovo e mi disse “scrivilo pure, 48 ore e risolvo tutto“.
Dopo nemmeno 48 ore Matteo Renzi mantenne la promessa.
(Per gli scettici, è tutto documentato dagli articoli di giornale di quell’anno).
Da quel momento ho iniziato a seguirlo, ad apprezzarlo, ed ho iniziato a farmi conoscere.
Oggi, dopo tanti anni, sono felice di essere stata al suo fianco quando tutti salivano sul suo carro, ma lo sono molto di più oggi, quando quelle persone dal carro sono scese, ed hanno lasciato il posto a chi, come me, ci stava perché ci credeva e non per convenienza.
Perciò quando ci insultate e ci deridete mi fate tanta tenerezza: perché non vedete in Matteo Renzi ciò che ho visto e vedo io.
La concretezza, la serietà, la passione politica ed il coraggio.
Doti che solo un vero leader deve avere.
Vale il 2%? Forse, o forse no.
Sarà la storia a dirlo.
La stessa storia che, ad oggi, ha già detto chiaramente che se non fosse stato per Matteo Renzi non avremmo avuto Mario Draghi premier.

RIFOCAST - Il podcast de Il Riformista

SCOPRI TUTTI GLI AUTORI