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L’importanza delle cose leggere

L’importanza delle cose leggere

“I ricevimenti dell’ambasciatore sono noti in società per il buon gusto del padrone di casa”. I più anziani tra noi ricorderanno l’incipit di questo spot pubblicitario che, negli anni ’80, pubblicizzava i cioccolatini Ferrero Rocher. Con questa reminiscenza dell’archeologia del marketing non voglio sostenere che gli scenari patinati siano l’essenza stessa della diplomazia. Voglio piuttosto porre l’attenzione sul fatto che il rapporto diplomatico tra due Paesi non è fatto solo di relazioni politiche e scambi commerciali, ma anche di aspetti apparentemente leggerissimi, come la simpatia tra i popoli che li abitano. Sembra sciocco e superficiale, ma l’inclinazione al gradimento reciproco può fare la differenza. Ne abbiamo parlato con l’ambasciatore messicano in Italia Carlos García de Alba, intervistato per la testata di Telos A&S PRIMOPIANOSCALAc. Leggi l’intervista.

“Se un messicano sente la parola Italia gli spunta un sorriso, e viceversa”. Sostiene García de Alba. Ha ragione. I nostri Paesi hanno molto in comune, tra cui una storia millenaria, un amore per il folklore e le tradizioni e una passione l’uno per l’altro. Non è poco, ma ovviamente non basta. “Ci sono 1600 aziende italiane in Messico, che investono e creano posti di lavoro. Potrebbero essere molte di più”. Vale anche il contrario: “Poche volte ho sentito imprenditori, istituzioni e Governo parlare di investire in Italia, in un particolare settore industriale o in una Regione”.

La simpatia reciproca è un tesoretto di base sul quale costruire una relazione più profonda e proficua, anche conoscendo meglio gli strumenti a disposizione. Tra questi il Nafta (North American Free Trade Agreement), accordo nordamericano di libero scambio fra USA, Canada e Messico, entrato in vigore nel 1994 e diventato USMCA (United States, Mexico and Canada Agreement) nel 2020. Quindi, se una società italiana porta uno stabilimento produttivo in Messico, ha accesso alle sterminate praterie dei mercati americano e canadese. Non è poco. Le aziende italiane e le loro associazioni di categoria sono poco consapevoli dei dettagli di questo accordo e delle sue opportunità. Farle conoscere è il ruolo dell’ambasciatore, che non si limita a organizzare ricevimenti a base di Ferrero Rocher.

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