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Lobbisti, scatenate l’inferno. Arriva il Milleproroghe!

Lobbisti, scatenate l’inferno. Arriva il Milleproroghe!

Quando nella Legge di Stabilità, approvata a dicembre, l’associazione Assoutenti non ha trovato traccia di un provvedimento tanto atteso cosa ha fatto? Ha protestato e il presidente, Gabriele Melluso ha dichiarato “Al momento non è dato sapere se il governo propenderà per
una nuova proroga, magari inserendola nel DL Milleproroghe di fine anno
”.

Facciamo un passo indietro. Il nuovo Codice della Strada prevede l’inasprimento delle multe a carico degli automobilisti, e lo scorso 1° dicembre è scaduto il termine entro cui il governo avrebbe dovuto varare l’aggiornamento biennale delle sanzioni. Ma il termine è trascorso senza un nulla di fatto, con il rischio che il rincaro per gli automobilisti potesse arrivare addirittura attorno al 17%. Insomma l’associazione ha richiamato l’attenzione dell’esecutivo su questo problema, e indicando la strada normativa, e cioè quella della proroga del termine, non ha fatto altro che un’attività di lobbying. E con un ottimo risultato, infatti la proroga è stata inserita nel Decreto Legge del governo. Quindi le multe non aumenteranno, almeno fino a fine anno.

Il Milleproroghe, è il provvedimento con il quale il governo stabilisce il prolungamento della validità di norme che stanno per scadere. Formato da una sfilza di emendamenti, a volte di tre parole, a leggi esistenti, è di fatto illeggibile e incomprensibile ai più. Ma non per noi lobbisti, che sappiamo quanto anche una virgola, o un numeretto, possano essere esiziali per un settore, e una manna dal cielo per un altro. Il dibattito in Parlamento del Milleproroghe è turbolento, perché molti parlamentari tentano di inserire all’interno del testo delle norme che ritengono politicamente interessanti o che rispondono alle richieste di alcune categorie. Ad esempio, nel corso del dibattito, Italia Viva, Forza Italia e Lega hanno presentato tre emendamenti per spostare al 2026 l’entrata in vigore dell’imposta sulle bevande analcoliche, la così detta sugar tax. Mentre due emendamenti dei 5 Stelle chiedevano di anticiparla al febbraio 2025.

Come è finita? Nessuno degli emendamenti è stato approvato e le cose sono rimaste come prima. Non credo che il settore industriale colpito dalla tassa abbia fatto la ola. In verità è stato accolto un ordine del giorno con il quale un senatore chiedeva l’impegno del Governo a dare attuazione, nel primo provvedimento utile, ai contenuti dell’emendamento a sua firma che proponeva di prorogare l’entrata in vigore della sugar tax al 1° luglio 2026. Detto tra noi gli ordini del giorno sono praticamente carta straccia, e l’impegno del Governo è solo politico, non un obbligo di legge. Parola di lobbista!

 

 

 

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