Papa Francesco non solo ha condannato la guerra in corso. Non solo ha detto ieri domenica 27 che “Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. Temi ripetuti in tutte le occasioni di discorsi pubblici di questo ultimo mese.
Non solo questo. Papa Francesco è andato più avanti. Ha detto qualcosa di davvero nuovo il 18 marzo. Quel giorno ha definitivamente affossato il concetto di “guerra giusta”: «Non esistono le guerre giuste: non esistono!».
Ecco qui è il punto. C’è qualche teologo che ancora non ha capito. Per esempio Mauro Cozzoli, teologo moralista, noto ad un pubblico più vasto per le apparizioni al programma televisivo Forum condotto da Barbara Palombelli. Ogni volta che si discute di famiglia, corriamo il rischio di trovare Cozzoli a commentare. E così forse gli è sfuggita la frase del Papa sul superamento dell’idea di “guerra giusta”. Perché in un’intervista all’agenzia Ansa, Cozzoli discetta di “guerre giuste”, appunto. Nota che “Una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento”, nel caso di un’aggressione “non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa”. E la responsabilità di tale legittima difesa “può indurre anche altre nazioni a sostenere e aiutare la resistenza del popolo aggredito”.
La distanza con il Papa è abbastanza rilevante. Da parte mia preferisco seguire quest’ultimo. Si tratterà ora di aggiornare la Dottrina Sociale e il Catechismo, che parla di “guerra giusta” solo nel contesto di una “legittima difesa” contro un’aggressione e secondo condizioni stringenti. In ogni caso il Catechismo stesso non giustifica mai l’uccisione o gli atti violenti contro una popolazione civile (paragrafi 2307-2317) e chiede che si faccia tutto il possibile, sempre, per non ricorrere alle armi. Come è cambiata la visione dottrinale (ed il Catechismo) sulla pena di morte (oggi sempre non giustificata né giustificabile), la guerra in corso e soprattutto le tecnologie sofisticate a servizio dei conflitti armati, stanno lavorando per una revisione della dottrina sociale sulla guerra giusta.
© Riproduzione riservata
