Bonus e condoni, la politica populista non muore mai. Salvini ci riprova: “Sanatorie per piccoli abusi edilizi”

Da una parte i bonus a 5 Stelle, dall’altra condoni e sanatorie. E’ la politica populista. E’ la propaganda che, guarda caso, arriva sempre in vista delle prossime elezioni, in questo caso le europee di giugno. Matteo Salvini le ruspe le vede solo per i campi rom anche se fino a pochi anni era contro “ogni ipotesi di condono per abusi edilizi: il nostro territorio è già troppo cementificato, occorre abbattere tutte le costruzioni abusive, a partire dalle zone più a rischio”. Era il febbraio 2018. Altri tempi- All’epoca mancava un mese alle politiche che videro la nascita del governo giallo-verde con Conte premier relativo perché la linea la dettavano il segretario leghista da una parte e il fu Luigi Di Maio dall’altra. 

Passano cinque anni e mezzo ed ecco che Salvini ricambia idea sugli abusi edilizi (l’aveva proposto anche durante l’emergenza covid). Per carità, ravvedersi è un grande dono ma due sono le considerazioni da fare: la prima è che l’attuale vicepremier cambia idea un po’ troppo spesso e in base a quanto dettato dagli algoritmi. La seconda è che anche in questa fase, seppur con largo anticipo, siamo in campagna elettorale. Ci sono le elezioni europee a giugno dove la sua Lega si gioca tantissimo. Salvini vive perennemente in campagna elettorale e quindi le sue parole vanno interpretate e soprattutto pesante.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sabato 23 settembre ha rilanciato il tema del condono edilizio, specificando però che riguarderebbe solo piccoli abusi. “Ci sono centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie, urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei Comuni di mezza Italia” ha osservato al convegno del Coordinamento legali di Confedilizia, a Piacenza. “Non sarebbe più saggio per quelle di piccole entità andare a sanare tutto quanto, così lo Stato incassa e i cittadini tornerebbero nella disponibilità piena del loro bene?”. Secondo Salvini “è un ragionamento su cui converrebbe andare con coraggio fino in fondo”.