Boschi racconta l’ossessione del suo stalker: “Si preoccupava della mia morte”

E’ iniziato tutto lo scorso settembre “con un messaggio cortese” ma poi “è stata una escalation”. Al Corriere della Sera Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva, racconta la denuncia per stalking che qualche giorno fa è stata costretta a presentare alla procura di Roma per mettere fine all’ossessione di un uomo nei suo confronti. L’ex ministra riceveva “messaggi quotidiani e in molte occasioni anche vari nello stesso giorno e che mostrano uno scarso equilibrio di chi li scrive”. Messaggi che “variano molto, dalla preoccupazione ossessiva per la mia sicurezza alla pseudo attrazione fisica nei miei confronti, fino al pensiero della mia morte”.

Dai messaggi alla presenza fisica, Boschi racconta: “Ho aspettato a lungo, ma a un certo punto la situazione si è aggravata. La molla è stata il fatto che si recasse nei luoghi che frequento a Roma e non solo a Roma. In questi casi è bene denunciare per bloccare un ulteriore peggioramento. Non si sa mai fino a che punto possano spingersi”.

“Rispetto a molte altre donne sono sicuramente fortunata per l’attenzione che c’è sulla mia sicurezza personale, legata anche al ruolo pubblico che ricopro – afferma la Boschi – Tuttavia, non sentirsi sicure nel fare una corsa da sola la mattina presto o banalmente andare a fare la spesa al supermercato non è una bella sensazione. Sei costretta a cambiare la tua quotidianità. E io sono stata anche fortunata rispetto a tutte quelle donne che hanno dovuto subire di peggio, perché, purtroppo, non sempre chi molesta si ferma alle minacce. Negli ultimi anni ci sono stati vari episodi simili, più o meno gravi, di cui ho sempre cercato di non parlare, anche per evitare effetti emulativi. Anche stavolta avrei evitato se la notizia non fosse finita sui giornali e non certo per causa mia. Questa però può essere un’occasione per incoraggiare altre donne a non sottovalutare e a denunciare. Perché solo così si può cercare di porre fine alle persecuzioni”.

”Gli episodi di stalking che ho subito – conclude la Boschi – vanno avanti dal 2014, anche se con soggetti diversi. Ciò premesso, pensare che qualcuno sia legittimato per qualsiasi motivo a minacciarti e ossessionarti è assurdo e vergognoso. Finché si continuerà a pensare che le donne ‘se la cercano’ non cambieremo mai una cultura violenta e maschilista. E lo dico con preoccupazione non tanto per me, che sono comunque fortunata perché ho più possibilità di difendermi, ma per tante donne molto più fragili e sole”.