Calciopoli, ricorso della Juventus inammissibile: “Esauriti i gradi di giustizia sportiva”

In tredici pagine di motivazioni il Collegio di garanzia dello Sport ha reso noto le ragioni che hanno a dichiarare “inammissibile” lo scorso novembre il ricorso della Juventus per la vicenda di “Calciopoli”. Oggetto dell’ormai storica contesa era lo scudetto del 2006 assegnato all’Inter del commissario Guido Rossi dopo l’indagine che aveva visto coinvolte diverse società calcistiche, oltre ad alcuni arbitri e assistenti.

Come riporta ‘Il Corriere della Sera’, il Collegio di garanzia ripercorre l’intera vicenda richiamando la propria decisione del 6 maggio con la quale aveva dichiarato che le doglianze della Juventus “non avrebbero potuto più essere oggetto di deliberazione alcuna da parte del sistema di giustizia sportiva”. La società bianconera aveva invece deciso di ricorrere contro una nuova decisione della Corte d’Appello federale, incassando il giudizio di inammissibilità e una condanna di 10mila euro di spese legali.

La Juventus aveva presentato ricorso perché sosteneva che la Corte d’Appello federale fosse composta da membri decaduti dopo l’entrata in vigore del nuovo codice di giustizia sportiva. Secondo il Collegio di garanzia dello Sport invece i giudici restavano nelle loro funzioni fino all’effettivo insediamento dei nuovi.