Carlo Verdone e Toni Servillo fanno marcia indietro: la denuncia dei metodi usati dalla propaganda anti-israeliana

Demonstration in favor of Palestine during the 82th International Venice Filmfestival, August 27 2025, Venice, Italy (photo by Gian Mattia DÕAlberto/Lapresse)

Non mi unisco al coro di riprovazione per la marcia indietro di Carlo Verdone e Toni Servillo, dissociatisi dal censorio manifesto pro-Pal per Venezia firmato da numerosa parte del mondo del cinema. Al contrario. Non è solo l’occasione per “applaudire” al ripensamento, ma, finalmente, è l’occasione per la denuncia dei metodi usati dalla propaganda anti-israeliana che – come vero e unico effetto – sta alimentando l’ondata di antisemitismo in Europa.

È anche l’occasione per invitare tutti alla “vigilanza”: leggete quello che si propone di firmare, non basta aderire a generici appelli per la pace, a cui sfido chiunque essere contrario. Fate attenzione perché i latini ci hanno insegnato che “in cauda venenum”. E Servillo e Verdone sembrerebbe che ci siano caduti. Prendiamo per buono e sincero il loro ripensamento e speriamo che altri seguiranno il loro esempio.