In un tranquillo sabato pomeriggio di fine estate, sulle nostre bacheche social è comparso all’improvviso, arrivando direttamente dal pianeta Krypton, Super Fratoianni. L’eroe #SbloccaStipendi venuto sulla Terra per vendicare la sinistra dalle malefatte di Giorgia Meloni & Co. Solo che a guardare le interazioni raccolte dal post, sembra proprio che il nostro novello “Clark Nicola Kent” sia riuscito per ora solo a bloccare il coinvolgimento di chi segue i suoi contenuti.
Infatti, la versione a fumetti del leader di Alleanza Verdi Sinistra che si sveste degli abiti civili per lanciarsi in volo in aiuto dei cittadini italiani bisognosi di essere salvati, non ha convinto affatto i follower. Il post, pubblicato sulla pagina Facebook e sull’account Instagram ma non su X, in cui Fratoianni rilancia le proposte di AVS per sbloccare gli stipendi, è stato accolto con molta freddezza. Anzi, possiamo dire, confortati dai dati per non passare per i soliti pasdaran del like a tutti i costi, che il post è stato in assoluto quello meno coinvolgente pubblicato fino a oggi in questo mese di agosto. Di certo, questo magro bottino di interazioni e condivisioni non era stato preventivato dallo staff che molto probabilmente aveva suggerito al proprio leader di puntare su una grafica decisamente più pop per non appesantire i toni e per stimolare la lettura del testo, considerato anche il periodo. A conti fatti, il post ha incassato la miseria di 386 interazioni su Facebook e ha fatto anche peggio su Instagram, dove è arrivato a malapena oltre le 200 interazioni.
“Non si può più aspettare – scrive Fratoianni -, bisogna agire, e se la destra non vuole adeguare gli stipendi degli italiani lo dica chiaramente, senza nascondersi, e trovi il coraggio di spiegare perché a chi deve contare i soldi per mettere insieme il pranzo con la cena”. In verità, le ragioni di questa reazione sottotono dei follower sono semplici e per nulla strane. Il post versione SuperFratoianni non ha funzionato perché, come è già successo in passato in altre occasioni, l’identità digitale che ciascuno di noi ha costruito in rete e sui social ci precede e ci accompagna in modo profondo e non può essere cambiata di punto in bianco.
Provo a dirlo meglio: se il leader di AVS, così come chiunque altro al suo posto, negli ultimi anni ha privilegiato una narrazione, fatta a sua volta di alfabeti, di immagini e di design ben precisi, in cui non c’è mai stato spazio per una variante che strizzasse l’occhio al politainment, cioè a un racconto dell’azione politica che si concedesse alle regole dell’intrattenimento, non può aspettarsi che quando si concede alla variante pop ci siano vagonate di like e di commenti. Il pop non è improvvisazione, è strategia ed equilibro. È questa regola vale anche per i Supereroi.
