Case, bellezza e sostenibilità. Campagnoli: “La mia FIABCI da Gabetti al modello-Romeo”

Antonio Campagnoli è Presidente mondiale di FIABCI – Fédération Internationale des Administrateurs de Bien-Conselis Immobiliers, organizzazione globale del real estate presente in 83 Paesi e con status consultivo speciale presso l’ECOSOC delle Nazioni Unite. Con la sua nomina, dopo oltre vent’anni, un italiano torna alla guida della Federazione internazionale.

Presidente Campagnoli, la FIABCI ha una voce riconosciuta anche alle Nazioni Unite. Qual è oggi il contributo dell’organizzazione ai temi globali dello sviluppo urbano sostenibile e dell’housing sociale?
«FIABCI partecipa ai lavori sull’Agenda 2030 contribuendo con buone pratiche su housing sociale, resilienza urbana e adattamento climatico. Vogliamo rafforzare la collaborazione con i governi nei VNR, portando la voce dei professionisti immobiliari. La nostra presenza all’High-Level Political Forum di New York conferma questo impegno e ci permette di incidere nel dialogo globale».

Con la sua presidenza c’è di nuovo un italiano alla guida della Federazione nel mondo. Il secondo, dopo Gabetti. Un compito impegnativo…
«È un onore e una grande responsabilità. Rappresento una rete globale presente in 83 Paesi, valorizzando le eccellenze italiane e favorendo scambi con mercati maturi ed emergenti. Significa coniugare visione internazionale e radici locali, coordinando istituzioni, imprese e università per costruire un futuro immobiliare più sostenibile, inclusivo e competitivo».

Il mercato immobiliare italiano è in una fase di grande trasformazione: come vede le opportunità e i rischi legati alla transizione verde ed energetica degli edifici?
«Un banco di prova. Che da un lato apre enormi opportunità in termini di efficienza, riduzione dei consumi e nuovi business model, dall’altro pone rischi per chi non si adegua. Servono strumenti finanziari accessibili, regole chiare e tempi rapidi per evitare che ampie porzioni del patrimonio immobiliare restino escluse, con ricadute sociali ed economiche rilevanti».

La dimensione internazionale è decisiva per attrarre investitori. Quali strumenti servono per rendere l’Italia più competitiva rispetto ad altri mercati europei?
«L’Italia ha bisogno di politiche attrattive che garantiscano certezza del diritto, riduzione della burocrazia e stabilità fiscale. Per gli investitori esteri è decisivo avere regole chiare, un contesto trasparente e strumenti come PPP, piattaforme digitali per la due diligence e un project monitoring credibile. Solo così si riduce il rischio percepito e si può competere con mercati europei già molto organizzati come Spagna, Francia o Germania».

Lei guida una rete mondiale di professionisti: quali sono i nuovi standard etici e professionali che il settore immobiliare deve adottare per restare credibile e centrale nello sviluppo economico del futuro?
«Il settore immobiliare deve adottare standard etici e professionali coerenti con i cambiamenti globali: trasparenza assoluta, valutazioni indipendenti, lotta al greenwashing e applicazione seria delle regole ESG. La credibilità passa da formazione continua, attenzione all’impatto sociale e capacità di misurare gli effetti ambientali. Solo in questo modo il real estate resterà centrale nello sviluppo economico e potrà attrarre capitali responsabili e di lungo periodo».

A Roma si è tenuto un appuntamento importante, di caratura mondiale. Quale bilancio ne può trarre?
«La FIABCI Trade Mission – RE KEY: Italy 2025 ha rappresentato un successo: oltre 400 partecipanti, di cui 200 stranieri da più di 30 Paesi, con un fitto programma tra accademia, istituzioni e imprese. La piattaforma B2B ha facilitato più di 150 incontri mirati, creando connessioni reali. Roma si è riaffermata come hub internazionale e già guardiamo al MIPIM e al Congresso Mondiale FIABCI 2026 di Vienna come prossime tappe».

Nella premiazione che ha visto protagonista l’avvocato Alfredo Romeo, l’imprenditore ha parlato di ciclo virtuoso tra bellezza e sostenibilità economica, capace di creare valore e lavoro, ma anche arte. Condivide questa visione?
«Condivido la visione dell’Avv. Alfredo Romeo: la bellezza, se unita a sostenibilità economica, genera valore duraturo. È un ciclo virtuoso che stimola investimenti, occupazione, attrazione di talenti e tutela del patrimonio culturale. La bellezza non è un concetto astratto ma una leva concreta per la competitività dei territori. Quando viene trasformata in progetti urbani di qualità, diventa fattore distintivo e strategico per lo sviluppo del Paese».

L’esempio di Alfredo Romeo e del Gruppo Romeo – con il suo impegno per la rigenerazione urbana, la valorizzazione del patrimonio immobiliare, l’ideazione di opere architettoniche di pregio – centra gli obiettivi di eccellenza che FIABCI si propone di promuovere?
«L’impegno dell’Avv. Alfredo Romeo incarna pienamente tutti i valori che FIABCI promuove nel mondo. Eccellenza, innovazione, sostenibilità e attenzione alla comunità sono principi che guidano la nostra missione. Attraverso esempi come il suo vogliamo dimostrare che l’immobiliare può essere motore non solo economico ma anche culturale e sociale».