CERNOBBIO
Dopo il Meeting di Rimini, il mondo della politica che conta e dei big internazionali delle lobby si sposta vista lago. Un piccolo paesino di 6mila anime, incastonato tra Svizzera e Lombardia. È stato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ad aprire la 51esima edizione del Forum The European House – Ambrosetti, in corso a Cernobbio nella storica Villa d’Este. Quest’anno è incentrato tutto sulla geopolitica: poca finanza rispetto al passato. «È il terzo anno che partecipa, il primo anno in remoto. Nel 2024 in presenza e quest’anno ancora in video», è stata l’accoglienza del managing partner e amministratore delegato, Valerio De Molli, al leader ucraino.
Le parole di Zelensky
«Grazie dell’invito e grazie dell’attenzione che prestate all’Ucraina, al nostro popolo. Noi apprezziamo moltissimo il fatto che gli italiani supportino gli ucraini». Queste le parole pronunciate da Zelensky, parlando del meeting «molto intenso» della coalizione dei volenterosi che si è svolto giovedì a Parigi alla presenza dei Paesi europei e di Canada, Australia e Nuova Zelanda. Il presidente ucraino ha sottolineato il «ruolo molto attivo dell’Italia». «Ci stiamo preparando a livello terrestre, marittimo e aereo per fermare Mosca – ha sottolineato nel suo discorso – 26 Paesi del gruppo dei volenterosi sono pronti a sostenere l’Ucraina con garanzie sulla sicurezza, soprattutto al termine della guerra. Garanzie non solo militari, ma anche economiche, soprattutto in vista del progetto di ricostruzione dell’Ucraina, dove contiamo sulla partecipazione anche dei grandi player italiani».
La sicurezza dell’esercito ucraino
Zelensky ha fatto notare che l’esercito ucraino «è la principale garanzia di sicurezza e, se rimarrà tale, lo sarà anche per tutta l’Europa». Il presidente Trump «si aspetta un miglior coordinamento tra Europa e Usa, ed è deluso dei Paesi che continuano a comprare petrolio dalla Russia. L’indipendenza energetica dalla Russia è essenziale per rafforzare il legame con gli Stati Uniti. Putin non vuole porre fine a questo conflitto». E perciò ha chiesto di aumentare la pressione su Mosca, per esempio con nuove sanzioni, per arrivare a un cessate il fuoco. «Al momento non crediamo che Putin sia veramente pronto a concludere il conflitto, sono solo parole, e non ci fidiamo di lui», ha aggiunto.
L’agenda per l’Europa
Ora il focus passa sull’agenda per l’Europa, la sicurezza e la Difesa: saranno questi i temi principali del confronto, che si chiuderà domenica con l’agenda per l’Italia. Verrà dato spazio alle opposizioni e al governo, quasi tutto schierato (anche se la premier Giorgia Meloni quest’anno non interverrà). Ci si aspetta una sala gremita dai rappresentanti dei governi esteri (Albania, Arabia Saudita, Irlanda, Portogallo, Qatar, Spagna, Stati Uniti, Turchia). Il messaggio del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, arriverà nella giornata dedicata all’Europa. Non mancheranno i principali esponenti del governo Meloni: il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Giuseppe Valditara (Istruzione), Marina Calderone (Lavoro), Matteo Piantedosi (Interni), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza energetica), Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti), Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), Carlo Nordio (Giustizia) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy). Sono attesi anche tutti i leader dei partiti di opposizione. Elly Schlein (Partito democratico), Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle), Angelo Bonelli (Alleanza Verdi-Sinistra), Carlo Calenda (Azione) e il ritorno di Matteo Renzi (Italia Viva) dopo molti anni. Chissà: magari, tra un tè e l’altro, rigorosamente nelle ceramiche marchiate Villa d’Este e ricchi buffet, sarà l’occasione per dare il via ai discorsi per la fantomatica «tenda riformista» di cui tanto si parla.
