Champions League: le italiane alla prova. Obiettivo: migliorare i risultati dello scorso anno

The Champions League trophy is shown in Istanbul, Turkey, Thursday, June 8, 2023. Manchester City will play Inter Milan in the final of the Champions League on Saturday June 10 in Istanbul. (AP Photo/Khalil Hamra) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain

Ripetere e se possibile migliorare quello che è stato fatto l’anno scorso. È l’obiettivo delle squadre italiane impegnate nelle coppe europee che, dopo gli spareggi d’estate, hanno preso ufficialmente il via ieri. Dopo gli spareggi d’estate, hanno preso ufficialmente il via ieri. È ancora viva nei tifosi di Inter, Roma e Fiorentina la delusione per la sconfitta delle loro squadre maturata nelle finali della passata edizione di Champions, Europa e Conference League. Quest’anno tutte e tre saranno ai nastri partenza delle stesse competizioni e avranno l’opportunità di una possibile rivincita. Possibile sì, probabile un po’ meno. Lo scorso anno il nostro calcio riuscì a portare anche Milan e Juventus in semifinale (rispettivamente di Champions e di Europa League), mentre il Napoli si fermò ai quarti ad opera proprio dei rossoneri.

Qualche anno fa si sarebbe parlato di fallimento, ma adesso, nel calcio moderno governato dal business, anche le sconfitte possono valere tanto, sia per le casse delle società che si rimpinguano partita dopo partita con i soldi delle tv, sia per i movimenti nazionali, che scalano le classifiche continentali grazie al punteggio del ranking (parolaccia che sostanzialmente significa graduatoria).

E così, dopo il debutto di ieri di Lazio e Milan contro Atletico Madrid e Newcastle, stasera sarà la volta di Inter e Napoli; i nerazzurri partiti a mille in campionato puntano a stupire ancora una volta e i complimenti di Guardiola, allenatore del Manchester City campione in carica, rappresentano il sincero riconoscimento al valore dei giocatori e alle capacità del tecnico, Simone Inzaghi, fino a qualche mese fa contestato dalla piazza e messo in discussione addirittura ai piani alti della società.

Stasera, all’Estadio Municipal de Anoeta, Lautaro e compagni subiranno il primo “stress test” continentale: il calore dei quarantamila baschi sugli spalti potrebbe assottigliare e non poco il divario tecnico che effettivamente pende a favore della squadra italiana. Benfica e Strasburgo completano il girone che vede la squadra italiana favorita per il primo posto. La Champions è l’oggetto dei desideri di Aurelio dei Laurentiis, che non ne ha fatto mistero in diverse dichiarazioni; effettivamente il percorso dello scorso anno aveva fatto intravedere possibilità interessanti per il club partenopeo.

Nel calcio però, si sa, basta un nulla per veder mutare radicalmente scenari e prospettive e a Napoli, in pochi mesi, è cambiato molto, a partire dall’allenatore. Rudi Garcia non è riuscito per il momento a cancellare il ricordo di Luciano Spalletti, e vincere stasera a Braga sarebbe importante anche per indirizzare da subito l’esito della qualificazione ai turni successivi, in cui Real Madrid e Union Berlino sono sulla carta ossi molto più duri. I portoghesi, lo scorso anno sul cammino europeo della Fiorentina, non dovrebbero costituire un ostacolo insormontabile per gli azzurri, che hanno bisogno di vincere anche per cancellare gli ultimi passi falsi del campionato.

Domani sarà la volta dell’Europa League e della Conference League dove Atalanta, Roma e Fiorentina sono chiamate ad affrontare avversari abbordabili: Rakow Czestochowa, Sheriff e Genk sono oggettivamente squadre di rango inferiore, ma è il campo che dovrà confermarlo. I ragazzi di Gasperini arrivano alla sfida europea col morale basso dopo la sconfitta di Firenze; su Fiorentina e Roma splende invece il sereno. I viola hanno confermato di essere la bestia nera di Gasperini e i giallorossi, con le 7 rete rifilate all’Empoli, hanno svoltato dopo un avvio di campionato decisamente stentato.

Tornano le sfide europee e torneranno le discussioni sul turnover (altro controverso termine del nuovo calcio), le rose lunghe e gli impegni ravvicinati, che suggeriranno agli allenatori mutamenti continui delle loro formazioni, offrendo il destro per interminabili discettazioni sulle loro scelte. La stagione è appena iniziata ma, c’è da scommetterci, ai primi passi falsi partiranno processi e polemiche.