Chi è Francesca Maria Mariano, la giudice più giovane d’Italia minacciata con lettere sataniche e testa di capretto

Ha trovato davanti alla porta della sua abitazione una testa di capretto insanguinata e infilzata con un grosso coltello. Accanto un biglietto con una sola parola, eloquente: “Così”. Ovvero: questa è la fine che farai. E ‘ la minaccia, l’ennesima, ricevuta dalla giudice Francesca Maria Mariano, in servizio presso l’ufficio del Gip del Tribunale di Lecce, nella notte tra l’uno e il due febbraio.

Francesca Maria Mariano sotto scorta dall’estate: misure rafforzate

La giudice è sotto scorta dalla scorsa estate dopo che ha disposto 22 arresti di presunti affiliati a un clan della Sacra Corona Unita, la mafia salentina, nell’ambito dell’indagine ribattezzata “The Wolf” che vede indagate in totale 38 persone. Da allora, sia Mariano che la pm che ha condotto le indagini e chiesto gli arresti all’interno del clan Lamendola-Cantanna, vivono sotto scorta dopo una serie di minacce degenerate poi con l’episodio di pochi giorni fa con il Comitato per l’Ordine el a sicurezza pubblica convocato dalla Prefettura di Lecce che ha deciso di rafforzare le misure di sicurezza per la giudice Mariano che avrà un agente di scorta in più e l’auto blindata, con la vigilanza sotto casa che sarà ulteriormente rafforzata.

Minacce alla giudice Francesca Maria Mariano: lettere firmate con sangue dal carcere

Le prime minacce sono arrivate attraverso lettere che alcuni detenuti avevano provato a inviare dal carcere di Lecce: intercettate dalla polizia penitenziaria, le missive firmate con il sangue e con riferimenti satanici nel testo sono finite subito all’attenzione degli inquirenti. I presunti vertici del clan, Gianluca Lamendola e suo padre Cosimo, presero sin dall’inizio le distanze dalle minacce, ribadendo attraverso i propri legali di rispettare il ruolo della magistratura.

Minacce in vista dell’udienza preliminare che inizierà il prossimo 6 marzo nell’aula bunker a Lecce. Tra i reati contestati a vario titolo ci sono l’associazione mafiosa, l’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentati omicidi, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsioni e ricettazione.

“In qualità di presidente della commissione regionale di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia esprimo solidarietà al giudice Maria Francesca Mariano del Tribunale di Lecce. Ho letto che nelle scorse ore ha trovato davanti alla porta d’ingresso della sua abitazione, in pieno centro storico di Lecce, una testa di capretto insanguinata con un lungo coltello da macellaio conficcato e un biglietto scritto a mano che recita “Così”, alludendo evidentemente al tipo di morte da infliggere alla giudice”. Lo dichiara Renato Perrini, presidente commissione Antimafia del Consiglio regionale pugliese. “È chiaro, però, che un atto come quello appena subito alza in maniera estremamente pericolosa il livello delle minacce e impone probabilmente un livello di sorveglianza più alto. Il lavoro della magistratura pugliese in un territorio complesso e difficile come il nostro, va tutelato e protetto per garantire la massima serenità e indipendenza”, conclude.

Chi è Maria Francesca Mariano: giudice e scrittrice per passione

Maria Francesca Mariano, nata a Galatina (Lecce) 55 anni fa, è stata il più giovane magistrato d’Italia: il suo ingresso a 24 anni dopo la laurea in Giurisprudenza a Roma. Ha scritto racconti, poesie i romanzi: ‘Ha visto e non ha taciuto’, ‘Nel nome di Dio-un giudice penale e un sacerdote mago’, e la raccolta di racconti ‘Salento, racconti dal sud del Mondo’. Autrice di numerosi testi teatrali in tema di giustizia e in tema sacro. Il suo testo ‘Falcone e Borsellino, storia di un dialogo’ è il testo ufficiale del Centro P. Borsellino di Palermo.