È originario di Castiglione d’Adda e dipendente dell’Unilever di Casalpusterlengo il 38enne in gravi in condizioni ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi, risultato positivo al test per il coronavirus.
È lui il caso più grave tra i tre contagiati ‘noti’ dal Covid-2019, che in Cina ha provocato ad oggi 2233 decessi. Nella giornata di ieri sono stati registrati 115 decessi e 411 nuovi casi, di cui 319 nella capitale Wuhan. Altri 512 contagi sono invece stati registrati in 4 centri di detenzione, inclusi due nell’Hubei, l’epicentro dell’epidemia.
È risultata infetta anche la moglie del 38enne M.Y.M.: la donna, ex insegnante e attualmente proprietaria di una erboristeria, è ricoverata all’ospedale Sacco di Milano ed è all’ottavo mese di gravidanza.
Il terzo contagiato è un manager amico del 38enne, forse il “paziente zero” che avrebbe contagiato i due durante una cena con i coniugi. Anche lui è ricoverato in isolamento all’ospedale Sacco di Milano. Stando a indiscrezioni l’uomo si trovava in Cina per lavoro a gennaio, rientrando in Italia il 21 gennaio: il manager lavorerebbe per un’azienda di Fiorenzuola d’Arda e anche in questa zona sono scattate le dovute verifiche. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha però spiegato in conferenza stampa che il manager rientrato dalla Cina, con cui il 38enne ricoverato a Codogno ha cenato più volte, “è negativo” al nuovo coronavirus. “A un certo punto il virus viene eliminato e il test potrebbe non rilevarlo più”, ha precisato l’assessore spiegando quindi che le indagini proseguono. Anche per questo il materiale biologico è stato “inviato all’Istituto superiore della sanità per la ricerca degli anticorpi”.
