Italia finalmente libera da zone rosse? Potrebbe essere questa la nuova ‘mappa’ del Paese dopo la cabina di regina che oggi definirà grazia ai dati inviati dalle Regioni i passaggi di fascia delle sesse.
Attualmente è la Valle d’Aosta l’unica zona rossa rimasta, che potrebbe essere ‘promossa’ in arancione. Chi invece spera di entrare in zona gialla, circostanza che permetterebbe maggiori aperture soprattutto per bar e ristoranti, ma anche per attività ricreative, sono Puglia, Calabria e Basilicata.
Sono in bilico invece Sardegna e Veneto: la prima potrebbe restare altri sette giorni in fascia arancione, mentre la seconda a causa di numeri in peggioramento si avvicina pericolosamente al passaggio nella fascia ‘intermedia’.
In caso di passaggio in zona gialla per Calabria, Basilicata e Puglia, decisione che sarà formalizzata con la firma delle ordinanza da parte del ministro della Salute Roberto Speranza, poi in vigore a partire da lunedì 10 maggio, salirebbe a 53 milioni il numero di italiani che potranno circolare liberamente, andare a a pranzo e a cena all’aperto o recarsi nei teatri, cinema e musei.
INIDICE RT E INCIDENZA – In risalita secondo i dati che stanno monitorando gli esperti della cabina di regia per il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute l’indice di contagio del Coronavirus in Italia. L’Rt passa infatti dallo 0.85 della scorsa settimana a 0.89, mentre l’incidenza secondo gli ultimi calcoli sarebbe ancora in discesa dal valore 146 registrato nel monitoraggio della scorsa settimana, arrivando ora a 127.
Incidenza che, si legge nella bozza di monitoraggio settimanale dell’Iss, ” è in lenta diminuzione ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario continuare a ridurre il numero di casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale per raggiungere rapidamente elevate coperture nella popolazione”
LA BATTAGLIA DELL’RT OSPEDALIERO – Nel confronto, anche aspro, su aperture e coprifuoco che vede contrapposta l’ala più rigorista del governo e il centrodestra più le Regioni, quest’ultime tornano a far sentire la propria voce avanzando la proposta di eliminare o quantomeno ridurre il peso dell’indice Rt dai parametri che determinano le fasce di rischio.
Secondo Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e numero uno della Conferenza delle Regioni, l’indice Rt sarebbe poco affidabile. Meglio, ha spiegato a Sky Tg24, affidarsi all’Rt ospedaliero: “Questo fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione – ha dichiarato – ed è un indicatore che può dare segnale importante, senza dare visioni distorte”.
Proposta condivisa dal suo predecessore, il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Più che revisione delle misure e del coprifuoco – ha detto in un intervento a Mattino 5 – spero che il Governo faccia una revisione di come oggi vengono considerati i dati. L’Rt dei contagi dovrebbe essere superato da un Rt ospedaliero”.
I VACCINI PER LA FASCIA 50-59 – A partire dal prossimo 10 maggio la Struttura Commissariale ha disposto l’avvio delle prenotazioni per la somministrazione anche per gli over 50 del vaccino anti-Covid-19, ovvero fino ai nati nel 1971. Questa apertura, si apprende, “avrà carattere di gradualità ed è suffragata dal buon andamento della campagna di somministrazione su scala nazionale delle categorie prioritarie, over 80 e fragili”, riportate nell’ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021.
Le prenotazione per i cittadini over 50 verranno recepite “ferma restando la priorità per le persone affette da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 (comorbidità), seppur senza quella connotazione di gravità riportata per le persone fragili”, chiarisce l’ufficio del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo
